Lo spazio attorno al corpo

Un ampio saggio che investiga originalmente, da un punto di vista spaziale, le composizioni tizianesche connotate da nudi femminili sdraiati, un soggetto che caratterizza solo dalla metà del quarto decennio del XVI secolo la ricerca del grande pittore cadorino e in cui la cosiddetta Venere di Urbino riveste un ruolo d'avvio di processo della maggiore importanza. Per evidenziare i tratti di grande e intrigante modernità che Tiziano sa conferire ai suoi dipinti in tale ambito tematico il saggio ripercorre dagli Asolani i principali testi sulla riflessione “d'amore” nella cultura letteraria veneta cinquecentesca, con una particolare attenzione al Dialogo di Sperone Speroni, della seconda metà degli anni '30, un pratico parallelo della Venere per Guidobaldo II della Rovere, che si offre finalmente alla nostra attenzione anche come una eccentrica e profonda meditazione sull'identità e sul ruolo della pittura. Nelle pagine dedicate allo Spazio attorno al corpo nella ricerca di Tiziano sono affacciate nuove ipotesi di lettura per il gruppo di dipinti con Venere e suonatori, già investigati da Panofsky, qui ricondotti alla meditazione cinquecentesca sul giardino e a una concezione di contiguità del divino che si afferma in Veneto nei decenni centrali del XVI secolo; similmente per il gruppo delle Danae, considerate quasi una sorta di passaggio di consegne tra il Michelangelo del Giudizio della Sistina e il maestro veneziano, nella prospettiva di rivendicazione dei tratti più intimi della civiltà rinascimentale e del ruolo che vi assume la pratica pittorica. Un'ampia sezione è dedicata inoltre a percepire quegli elementi di modernità nella raffigurazione dello spazio per il sonno, il sogno e l'amore che Tiziano trasmette alle generazioni e ai secoli successivi, puntualmente raccolti dai maggiori protagonisti della moderna arte europea, sino allo snodo sancito dai dipinti di Manet e di Cézanne, poco oltre la metà dell'Ottocento.