L’INDIRIZZO EUROPEO SUL CONGEDO DI MATERNITÀ SUPPLEMENTARE (nota a sentenza Corte di Giustizia UE, Sez. I, 18 novembre 2020, causa n. C-463/19)

In the judgment under examination, the European Union Court of Justice returns to supplementary to maternity leave, which is additional to recognized by law. The European judge takes a further step de-lineating the criteria based on which national courts have to assess the measure legitimacy in case of the only exercising by mother employees. He leads legal reasoning of domestic courts, though so lack and in the full wake of the precedent cases-law matter. While offering interest cues of analysis, the Court of Justice does not seem to take the opportunity to clarify the objective of sharing of parental care responsibilities concerning the issue of gender equality and particularly about the impact on the principle of equal treatment in a virtuous dialogue between jurisprudence and regulatory evolution.

Nella sentenza in commento la Corte di Giustizia dell’Unione Europea torna sul tema del congedo di maternità supplementare di matrice contrattuale, ossia aggiuntivo e successivo a quello riconosciuto ex lege. Pur ponendosi sostanzialmente nel solco della giurisprudenza pregressa, il giudice europeo com-pie però un passo ulteriore delineando i criteri in base ai quali i tribunali nazionali dovrebbero valutare la legittimità di tale misura ad esclusivo godimento della lavoratrice madre, fornendo indicazioni che per quanto scarne ne indirizzano il ragionamento giuridico. Tuttavia, anche offrendo interessanti stimoli di analisi, la Corte di Giustizia non sembra però cogliere l’opportunità di evidenziare l’obiettivo della condi-visione delle responsabilità di cura genitoriale rispetto al tema della parità di genere e in particolare in ordine alle ricadute sul principio di parità di trattamento, in un dialogo virtuoso tra giurisprudenza ed evoluzione normativa.