L’obiettivo di questo saggio è indagare il rapporto tra innovazione sociale, università e città. Per fare ciò vengono presentati alcuni studi di caso costruiti a ridosso di pratiche innovative promosse a Milano e Venezia. Dopo aver evidenziato che il rapporto tra università e innovazione sociale è un tema emergente del campo di studi e che l'approccio prevalentemente adottato fino ad oggi è riconducibile all’elica a tre pale, viene messa in evidenza la necessità di sviluppare un differente approccio analitico, che aiuti ad indagare anche la qualità dei processi e degli attori. L’articolo adotta la prospettiva della città come gruppo di regolazione dell'economia, sviluppata a partire dal lavoro da Arnaldo Bagnasco e Patrick Le Galès sulla new political economy delle città. Così osservata la relazione tra università e pratiche di innovazione sociale assume un differente spessore, che ci permette di delineare alcuni apprendimenti e di portare alla luce delle contraddizioni. Il saggio ridimensiona il ruolo dell’università come attore istituzionale ed enfatizza il ruolo degli accademici, che fungono da “agente lievitante” del pluralismo nella governance urbana.

Università imprenditoriale e innovazione sociale a Milano e Venezia

maurizio busacca
2018-01-01

Abstract

L’obiettivo di questo saggio è indagare il rapporto tra innovazione sociale, università e città. Per fare ciò vengono presentati alcuni studi di caso costruiti a ridosso di pratiche innovative promosse a Milano e Venezia. Dopo aver evidenziato che il rapporto tra università e innovazione sociale è un tema emergente del campo di studi e che l'approccio prevalentemente adottato fino ad oggi è riconducibile all’elica a tre pale, viene messa in evidenza la necessità di sviluppare un differente approccio analitico, che aiuti ad indagare anche la qualità dei processi e degli attori. L’articolo adotta la prospettiva della città come gruppo di regolazione dell'economia, sviluppata a partire dal lavoro da Arnaldo Bagnasco e Patrick Le Galès sulla new political economy delle città. Così osservata la relazione tra università e pratiche di innovazione sociale assume un differente spessore, che ci permette di delineare alcuni apprendimenti e di portare alla luce delle contraddizioni. Il saggio ridimensiona il ruolo dell’università come attore istituzionale ed enfatizza il ruolo degli accademici, che fungono da “agente lievitante” del pluralismo nella governance urbana.
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