Col presente contributo, tenterò di avanzare una riflessione sul processo di disseminazione della ricerca etnografia attraverso il linguaggio del fumetto, a partire dalla mia esperienza di (co)autore del volume La linea dell’orizzonte. Un ethnographic novel sulla migrazione tra Bangladesh, Italia e Londra. Con La linea dell’orizzonte mi ero prefissato l’obiettivo di raggiungere una platea di lettori e lettrici non specialisti e, quindi, non necessariamente composta da scienziati sociali e studiosi delle migrazioni. Anche il linguaggio del fumetto, infatti, è riconducibile entro il novero della produzione letteraria e artistica capace di analizzare e raccontare la realtà e può diventare strumento comunicativo utile (anche) alle scienze che studiano la società. L’ampliamento dell’audience e, quindi, l’allargamento delle possibilità di disseminazione scientifica costituisce, indubbiamente, un’opportunità che il linguaggio della “letteratura disegnata” – secondo la definizione elaborata da Hugo Pratt – offre agli scienziati sociali. Accanto a essa, è possibile rintracciare altre potenzialità utili per la restituzione etnografica: un’efficace comunicabilità del percorso di ricerca, una puntuale descrizione del contesto spaziale e ambientale entro il quale si svolge il fenomeno sociale indagato, un’adeguata restituzione dell’atmosfera emozionale, uno scavo approfondito dei processi riflessivi del ricercatore. Al contempo, però, bisogna essere consapevoli dei limiti che tale linguaggio impone, come la necessità di inserire la propria narrazione entro una sceneggiatura coerente ed esaustiva, di creare dialoghi il più possibile spontanei, asciutti, scorrevoli, sintetici e che rendano ogni pagina efficace, senza doversi appoggiare a lunghe porzioni di testo scritto, oltre all’impossibilità di approfondimenti teorici particolarmente densi. Il paper, quindi, affronterà tali opportunità e limiti, ma anche altri possibilità e vincoli con cui mi sono confrontato nel percorso di stesura di quello che ho definito un “ethnographic novel”.

Raccontare le migrazioni internazionali con vignette e baloon. Un’etnografia multisituata a fumetti sull’onward migration degli italo-bangladesi a Londra

Della Puppa, F.
2023-01-01

Abstract

Col presente contributo, tenterò di avanzare una riflessione sul processo di disseminazione della ricerca etnografia attraverso il linguaggio del fumetto, a partire dalla mia esperienza di (co)autore del volume La linea dell’orizzonte. Un ethnographic novel sulla migrazione tra Bangladesh, Italia e Londra. Con La linea dell’orizzonte mi ero prefissato l’obiettivo di raggiungere una platea di lettori e lettrici non specialisti e, quindi, non necessariamente composta da scienziati sociali e studiosi delle migrazioni. Anche il linguaggio del fumetto, infatti, è riconducibile entro il novero della produzione letteraria e artistica capace di analizzare e raccontare la realtà e può diventare strumento comunicativo utile (anche) alle scienze che studiano la società. L’ampliamento dell’audience e, quindi, l’allargamento delle possibilità di disseminazione scientifica costituisce, indubbiamente, un’opportunità che il linguaggio della “letteratura disegnata” – secondo la definizione elaborata da Hugo Pratt – offre agli scienziati sociali. Accanto a essa, è possibile rintracciare altre potenzialità utili per la restituzione etnografica: un’efficace comunicabilità del percorso di ricerca, una puntuale descrizione del contesto spaziale e ambientale entro il quale si svolge il fenomeno sociale indagato, un’adeguata restituzione dell’atmosfera emozionale, uno scavo approfondito dei processi riflessivi del ricercatore. Al contempo, però, bisogna essere consapevoli dei limiti che tale linguaggio impone, come la necessità di inserire la propria narrazione entro una sceneggiatura coerente ed esaustiva, di creare dialoghi il più possibile spontanei, asciutti, scorrevoli, sintetici e che rendano ogni pagina efficace, senza doversi appoggiare a lunghe porzioni di testo scritto, oltre all’impossibilità di approfondimenti teorici particolarmente densi. Il paper, quindi, affronterà tali opportunità e limiti, ma anche altri possibilità e vincoli con cui mi sono confrontato nel percorso di stesura di quello che ho definito un “ethnographic novel”.
2023
8
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