ITA: Spesso la cosiddetta ‘biblioteconomia critica’ accusa la neutralità raccomandata da molti codici deontologici professionali (incluso quello dell’IFLA) di costituire in realtà un tacito schieramento dei bibliotecari a favore dei poteri dominanti. Un’analisi dei vari modi in cui tale neutralità può essere intesa mostra che in realtà questa polemica cela un ben più profondo e importante disaccordo sul diverso peso che i valori della libertà intellettuale e della responsabilità sociale dovrebbero assumere nell’etica professionale dei bibliotecari. Una ulteriore analisi di tali valori e della loro possibile conflittualità porta a concludere che responsabilità sociale, libertà intellettuale e neutralità non entrano necessariamente in contrasto fra loro, ma che tale rischio aumenta quando la biblioteconomia critica esorta a perseguire valori come la giustizia sociale e i diritti umani, che sono troppo ambiziosi rispetto alle risorse di cui le biblioteche dispongono, troppo eterogenei rispetto ai loro compiti istituzionali e troppo universali rispetto alle fonti normative su cui si basa la loro deontologia. Anche la biblioteconomia critica può però fornire un importante aiuto per avvicinarsi sempre di più a un’utopica imparzialità perfetta, svelando pregiudizi e prevenzioni che, inconsciamente, persino ai bibliotecari meglio intenzionati può capitare di nutrire. ENG: The so-called 'critical librarianship' often accuses the neutrality recommended by many professional codes of ethics (including IFLA’s) of actually constituting a tacit alignment of librarians in favour of the dominant powers. An analysis of the various ways in which this neutrality can be understood shows that this controversy actually hides a much deeper and more important disagreement on the different weight that the values of intellectual freedom and social responsibility should assume in the professional ethics of librarians. A further analysis of these values and of their possible clashes leads to the conclusion that social responsibility, intellectual freedom and neutrality do not necessarily conflict with each other, but that this risk increases when critical librarianship encourages the pursuit of values such as social justice and human rights, which are too ambitious with respect to the resources available to libraries, too heterogeneous with respect to their institutional tasks and too universal with respect to the normative sources on which their deontology is based. However, even critical librarianship can provide an important aid in getting ever closer to a utopian perfect impartiality, revealing prejudices and preventions that, unconsciously, even the best-intentioned librarians might feed.

Livelli di neutralità: biblioteconomia critica e valori professionali

Riccardo Ridi
2024-01-01

Abstract

ITA: Spesso la cosiddetta ‘biblioteconomia critica’ accusa la neutralità raccomandata da molti codici deontologici professionali (incluso quello dell’IFLA) di costituire in realtà un tacito schieramento dei bibliotecari a favore dei poteri dominanti. Un’analisi dei vari modi in cui tale neutralità può essere intesa mostra che in realtà questa polemica cela un ben più profondo e importante disaccordo sul diverso peso che i valori della libertà intellettuale e della responsabilità sociale dovrebbero assumere nell’etica professionale dei bibliotecari. Una ulteriore analisi di tali valori e della loro possibile conflittualità porta a concludere che responsabilità sociale, libertà intellettuale e neutralità non entrano necessariamente in contrasto fra loro, ma che tale rischio aumenta quando la biblioteconomia critica esorta a perseguire valori come la giustizia sociale e i diritti umani, che sono troppo ambiziosi rispetto alle risorse di cui le biblioteche dispongono, troppo eterogenei rispetto ai loro compiti istituzionali e troppo universali rispetto alle fonti normative su cui si basa la loro deontologia. Anche la biblioteconomia critica può però fornire un importante aiuto per avvicinarsi sempre di più a un’utopica imparzialità perfetta, svelando pregiudizi e prevenzioni che, inconsciamente, persino ai bibliotecari meglio intenzionati può capitare di nutrire. ENG: The so-called 'critical librarianship' often accuses the neutrality recommended by many professional codes of ethics (including IFLA’s) of actually constituting a tacit alignment of librarians in favour of the dominant powers. An analysis of the various ways in which this neutrality can be understood shows that this controversy actually hides a much deeper and more important disagreement on the different weight that the values of intellectual freedom and social responsibility should assume in the professional ethics of librarians. A further analysis of these values and of their possible clashes leads to the conclusion that social responsibility, intellectual freedom and neutrality do not necessarily conflict with each other, but that this risk increases when critical librarianship encourages the pursuit of values such as social justice and human rights, which are too ambitious with respect to the resources available to libraries, too heterogeneous with respect to their institutional tasks and too universal with respect to the normative sources on which their deontology is based. However, even critical librarianship can provide an important aid in getting ever closer to a utopian perfect impartiality, revealing prejudices and preventions that, unconsciously, even the best-intentioned librarians might feed.
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