L’introduzione del mandato d’arresto europeo in Italia e la tutela dei diritti individuali: a propósito delle disposizioni introduttive della legge italiana di attuazione della decisione quadro 2002/584/GAI
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http://hdl.handle.net/10347/7915
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Título: | L’introduzione del mandato d’arresto europeo in Italia e la tutela dei diritti individuali: a propósito delle disposizioni introduttive della legge italiana di attuazione della decisione quadro 2002/584/GAI |
Autor/a: | Carini, Camillo |
Palabras chave: | cooperazione europea | arresto | libertà | garanzie processuali | |
Data: | 2009 |
Editor: | Universidade de Santiago de Compostela. Servizo de Publicacións e Intercambio Científico |
Cita bibliográfica: | CARINI, Camillo: «L’introduzione del mandato d’arresto europeo in Italia e la tutela dei diritti individuali: a propósito delle disposizioni introduttive della legge italiana di attuazione della decisione quadro 2002/584/GAI». Dereito: Revista Xurídica da Universidade de Santiago de Compostela. Vol. 18, N.1 (2009), pp. 33-85. ISSN 1132-9947 |
Resumo: | L’introduzione del mandato d’arresto europeo nell’ambito dell’ordinamento italiano ha determinato non pochi problemi di adattamento; esso infatti non s’inquadra in alcuno degli atti o provvedimenti che, sulla base del sistema italiano di procedura penale, sono diretti a procurare la privazione della libertà personale; non è un provvedimento europeo di consegna, né sembra dare attuazione in senso stretto al principio del mutuo riconoscimento. L’ordinamento italiano ha preferito riprodurre gli stilemi di una procedura d’estradizione semplificata, cercando di mantenere ferme le direttive costituzionali in materia di tutela della libertà personale. In ciò legittimato anche dalla fondamentale “clausola di non regressione” contenuta nel considerando 12 del Preambolo alla Decisione quadro 2002/584/GAI. In attesa di una vera armonizzazione europea delle regole processuali fondamentali, il potere degli Stati membri “di mantenere o introdurre un livello più elevato di tutela dei diritti della persona nella procedura penale” rimane l’unico vero punto fermo, affinché le pur legittime istanze di lotta al crimine non trasformino l’Unione europea in un “rozzo” “Stato di polizia”. |
URI: | http://hdl.handle.net/10347/7915 |
ISSN: | 1132-9947 |