Da alcuni anni nel dibattito sullo sviluppo del turismo si è fatto crescente ricorso a concetti quali “sistema turistico”, “sistema turistico locale”, “distretto turistico”; tutti questi termini sottolineano l’importanza della natura intrinsecamente sistemica di tale sviluppo. Il fatto, poi, che proprio nel turismo il territorio è elemento portante della produzione ed è il luogo dove avviene il consumo rende obbligato il ricorso a questo concetto. La fruizione turistica del territorio coinvolge il consumo di asset pubblici, naturali e non, assieme a beni e servizi prodotti da imprese alberghiere, di ristorazione, di ricreazione, di trasporto ecc. Tutte queste attività sono destinate ad offrire il “prodotto turistico” percepito e scelto dal turista come un insieme. Malgrado questa obiettiva evidenza, è difficile trovare, nella letteratura sullo sviluppo turistico, un’analisi attenta e rigorosa del concetto di “sistema”. Ed anzi questo viene evocato in termini che appaiono fin troppo generici, tali cioè da non avere “sostanza” concettuale e quindi poco utili a definire strumenti precisi di analisi ed a formulare, a seguire, politiche appropriate. Non si comprende in questo senso sulla base di quali criteri metodologici corretti si qualifichino (Aci-Censis, 2001) come “distretti turistici” talune aree che a ben guardarle sono parecchio lontane dal manifestare assetti strutturali, organizzativi, istituzionali e relazionali riconducibili a quelli che gli economisti regionali ed industriali riconoscono essere propri del distretto. Mancano tuttora analisi rigorose che permettano di definire se, in presenza di quali requisiti strutturali, organizzativi e funzionali, un determinato territorio può definirsi “sistema turistico”. Eppure la letteratura sui sistemi produttivi manifatturieri è molto vasta ed approfondita, ed ha ben messo in luce quali sono gli elementi strutturali, istituzionali, culturali e sociologici che co-determinano un’area come “area distrettuale” o più semplicemente come “sistema”. Ed anche la legge quadro sul turismo di recente varata non sfugge a questa nebulosità definitoria allorché vara il concetto di Slot – Sistema locale di offerta turistica - senza definirne gli elementi identificativi sul piano della dotazione di asset attrattivi, delle strutture di offerta, delle caratteristiche della domanda, etc. In realtà, la distinzione più strutturata che la letteratura sullo sviluppo turistico ci consegna è quella fra “località turistica” e “destinazione turistica”. Sono ben chiari gli elementi identificati dell’una e dell’altra, e pertanto le differenze fra l’una e l’altra. Sono anche sufficientemente chiari i processi attraverso cui si transita dall’una all’altra. Il che significa che sul piano delle politiche risulta agevole stabilire quali interventi sono necessari, nelle diverse specifiche situazioni, per far evolvere una determinata realtà territoriale dalla configurazione di “località turistica” a quella propria di “destinazione turistica”. Il passaggio, od i passaggi successivi, in questa catena evolutiva, ossia da “destinazione turistica” a sistema turistico ed a distretto turistico, sono ancora da chiarire. Eppure molte realtà territoriali del turismo italiano, e soprattutto meridionale e siciliano, sono tuttora nello stadio della “destinazione turistica” e devono transitare – o provare a farlo ! – verso assetti con più forti connotazioni sistemiche. Questo lavoro si focalizza su questi temi visualizzandoli sia dal punto di vista concettuale che empirico. Partendo dai concetti di località e di destinazione, il presente lavoro identifica gli elementi costitutivi e successivamente analizza la trasferibilità alle attività turistiche dei concetti di “sistemi” territoriali di produzione, a lungo ed estesamente verificati e studiati con riferimento alle attività manifatturiere. Punto centrale del lavoro diventa l’identificazione dei processi di transizione dalla configurazione strutturale ed organizzativa propria della “destinazione turistica” a quella propria dei sistemi territoriali e dei distretti turistici. Queste definizioni concettuali e questi percorsi evolutivi sono poi analizzati con riferimento alla “destinazione turistica” Cefalù per la quale da tempo, con strumenti di programmazione negoziata, si progetta la trasformazione in distretto turistico delle Madonie.

(2003). Evoluzione distrettuale di un sistema turistico locale: il ruolo delle politiche di marketing e di meta-management territoriale. (Tesi di dottorato, Università degli Studi di Palermo, 2003).

Evoluzione distrettuale di un sistema turistico locale: il ruolo delle politiche di marketing e di meta-management territoriale

RUGGIERI, Giovanni
2003-10-01

Abstract

Da alcuni anni nel dibattito sullo sviluppo del turismo si è fatto crescente ricorso a concetti quali “sistema turistico”, “sistema turistico locale”, “distretto turistico”; tutti questi termini sottolineano l’importanza della natura intrinsecamente sistemica di tale sviluppo. Il fatto, poi, che proprio nel turismo il territorio è elemento portante della produzione ed è il luogo dove avviene il consumo rende obbligato il ricorso a questo concetto. La fruizione turistica del territorio coinvolge il consumo di asset pubblici, naturali e non, assieme a beni e servizi prodotti da imprese alberghiere, di ristorazione, di ricreazione, di trasporto ecc. Tutte queste attività sono destinate ad offrire il “prodotto turistico” percepito e scelto dal turista come un insieme. Malgrado questa obiettiva evidenza, è difficile trovare, nella letteratura sullo sviluppo turistico, un’analisi attenta e rigorosa del concetto di “sistema”. Ed anzi questo viene evocato in termini che appaiono fin troppo generici, tali cioè da non avere “sostanza” concettuale e quindi poco utili a definire strumenti precisi di analisi ed a formulare, a seguire, politiche appropriate. Non si comprende in questo senso sulla base di quali criteri metodologici corretti si qualifichino (Aci-Censis, 2001) come “distretti turistici” talune aree che a ben guardarle sono parecchio lontane dal manifestare assetti strutturali, organizzativi, istituzionali e relazionali riconducibili a quelli che gli economisti regionali ed industriali riconoscono essere propri del distretto. Mancano tuttora analisi rigorose che permettano di definire se, in presenza di quali requisiti strutturali, organizzativi e funzionali, un determinato territorio può definirsi “sistema turistico”. Eppure la letteratura sui sistemi produttivi manifatturieri è molto vasta ed approfondita, ed ha ben messo in luce quali sono gli elementi strutturali, istituzionali, culturali e sociologici che co-determinano un’area come “area distrettuale” o più semplicemente come “sistema”. Ed anche la legge quadro sul turismo di recente varata non sfugge a questa nebulosità definitoria allorché vara il concetto di Slot – Sistema locale di offerta turistica - senza definirne gli elementi identificativi sul piano della dotazione di asset attrattivi, delle strutture di offerta, delle caratteristiche della domanda, etc. In realtà, la distinzione più strutturata che la letteratura sullo sviluppo turistico ci consegna è quella fra “località turistica” e “destinazione turistica”. Sono ben chiari gli elementi identificati dell’una e dell’altra, e pertanto le differenze fra l’una e l’altra. Sono anche sufficientemente chiari i processi attraverso cui si transita dall’una all’altra. Il che significa che sul piano delle politiche risulta agevole stabilire quali interventi sono necessari, nelle diverse specifiche situazioni, per far evolvere una determinata realtà territoriale dalla configurazione di “località turistica” a quella propria di “destinazione turistica”. Il passaggio, od i passaggi successivi, in questa catena evolutiva, ossia da “destinazione turistica” a sistema turistico ed a distretto turistico, sono ancora da chiarire. Eppure molte realtà territoriali del turismo italiano, e soprattutto meridionale e siciliano, sono tuttora nello stadio della “destinazione turistica” e devono transitare – o provare a farlo ! – verso assetti con più forti connotazioni sistemiche. Questo lavoro si focalizza su questi temi visualizzandoli sia dal punto di vista concettuale che empirico. Partendo dai concetti di località e di destinazione, il presente lavoro identifica gli elementi costitutivi e successivamente analizza la trasferibilità alle attività turistiche dei concetti di “sistemi” territoriali di produzione, a lungo ed estesamente verificati e studiati con riferimento alle attività manifatturiere. Punto centrale del lavoro diventa l’identificazione dei processi di transizione dalla configurazione strutturale ed organizzativa propria della “destinazione turistica” a quella propria dei sistemi territoriali e dei distretti turistici. Queste definizioni concettuali e questi percorsi evolutivi sono poi analizzati con riferimento alla “destinazione turistica” Cefalù per la quale da tempo, con strumenti di programmazione negoziata, si progetta la trasformazione in distretto turistico delle Madonie.
ott-2003
distretti turistici; sistema turistico locale; marketing turistico territoriale
(2003). Evoluzione distrettuale di un sistema turistico locale: il ruolo delle politiche di marketing e di meta-management territoriale. (Tesi di dottorato, Università degli Studi di Palermo, 2003).
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