La rappresentazione del periferico come spazio-problema domina media e arene politiche attraverso la narrazione degli esiti più macroscopici della questione urbana e dell'acuirsi delle disuguaglianze sociali. Ma se è vero che nelle periferie prendono forma problemi e conflitti emergenti, vecchie e nuove istanze di giustizia sociale e spaziale, è anche vero che esse si configurano sempre più come laboratori in cui si stanno forgiando alcune delle soluzioni più innovative di riappropriazione della città. Il carattere liminale e potenziale di cui le periferie sono espressione è stato sintetizzato efficacemente nella definizione di Roger Keil Suburban revolution, intesa quale espressione di quelle potenzialità creative tradizionalmente attribuite alle aree più centrali e che invece emergono in modo esponenziale negli stili di vita e nelle pratiche che si manifestano nei contesti urbani periferici. Nelle esperienze di innovazione in corso, le comunità sempre più spesso sperimentano forme di co-produzione e co-gestione informali ed esprimono un nuovo protagonismo e una maggiore consapevolezza del diritto alla città. Il paper discute le enormi potenzialità che le pratiche informali propongono per la trasformazione dei contesti periferici, ma ne mette in luce anche i limiti strutturali, sollecitando attraverso la descrizione di alcune esperienze in corso una riflessione critica sulla necessità di rinnovare lessico, dispositivi epistemologici ma anche di azione necessari a supportare la nuova 'rivoluzione suburbana'.
Lino, B. (2015). Periferie (e) questione urbana: creatività, pratiche informali e innovazione sociale. In Italia ‘45-’45, Radici, condizioni, prospettive (pp.1118-1122). Roma-Milano : Planum Publisher.
Periferie (e) questione urbana: creatività, pratiche informali e innovazione sociale
LINO, Barbara
2015-01-01
Abstract
La rappresentazione del periferico come spazio-problema domina media e arene politiche attraverso la narrazione degli esiti più macroscopici della questione urbana e dell'acuirsi delle disuguaglianze sociali. Ma se è vero che nelle periferie prendono forma problemi e conflitti emergenti, vecchie e nuove istanze di giustizia sociale e spaziale, è anche vero che esse si configurano sempre più come laboratori in cui si stanno forgiando alcune delle soluzioni più innovative di riappropriazione della città. Il carattere liminale e potenziale di cui le periferie sono espressione è stato sintetizzato efficacemente nella definizione di Roger Keil Suburban revolution, intesa quale espressione di quelle potenzialità creative tradizionalmente attribuite alle aree più centrali e che invece emergono in modo esponenziale negli stili di vita e nelle pratiche che si manifestano nei contesti urbani periferici. Nelle esperienze di innovazione in corso, le comunità sempre più spesso sperimentano forme di co-produzione e co-gestione informali ed esprimono un nuovo protagonismo e una maggiore consapevolezza del diritto alla città. Il paper discute le enormi potenzialità che le pratiche informali propongono per la trasformazione dei contesti periferici, ma ne mette in luce anche i limiti strutturali, sollecitando attraverso la descrizione di alcune esperienze in corso una riflessione critica sulla necessità di rinnovare lessico, dispositivi epistemologici ma anche di azione necessari a supportare la nuova 'rivoluzione suburbana'.File | Dimensione | Formato | |
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