Uno dei capitoli più interessanti della favolistica mediolatina riguarda le rielaborazioni, in prosa e soprattutto in versi (generalmente in distici elegiaci, spesso leonini) delle 42 favole di Aviano, che conobbero, durante tutto il Medioevo (e oltre), una singolare e dilagante fortuna, superiore ai reali meriti del favolista tardo-antico, versificatore generalmente abbastanza scolorito, scialbo e mediocre. Insieme alla tradizione rappresentata dalla fortuna di Fedro (attraverso il «Romulus» e, quindi, per mezzo delle varie compilazioni prosastiche e poetiche da esso derivate, soprattutto le favole di Ademaro di Chabannes e l’«Esopus» in distici elegiaci attribuito al cosiddetto Gualtiero Anglico), quella avianea è infatti una tradizione particolarmente ampia e complessa, e comprende una ricca serie di rielaborazioni e riscritture, dalle «Anonimi Avianicae fabulae» agli «Apologi Aviani» (in prosa) e, per passare alla più importante ed attraente produzione in versi, dal «Novus Avianus» del cosiddetto Astensis poeta al «Novus Avianus Venetus», dal «Novus Avianus» di Alessandro Neckam al «Novus Avianus Vindobonensis», dal «Novus Avianus» di Darmstadt fino al più breve e modesto «Anti-Avianus» (tutte queste raccolte favolistiche sono in distici elegiaci a eccezione del «Novus Avianus» di Darmstadt che, invece, è in esametri leonini). Nel volume vengono proposte la storia e la disamina delle varie rielaborazioni mediolatine delle favole avianee, ciascuna delle quali presentata e discussa nelle proprie caratteristiche e componenti (contenutistiche, linguistiche, retoriche e – nel caso dei testi in versi – metrico-prosodiche e versificatorie). Una produzione abbastanza cospicua (anche se non molto varia) che trova la sua collocazione principalmente in ambito scolastico. Per meglio esemplificare i modi e le forme di rielaborazione, si è scelta poi, a mo’ di specimen di analisi, una singola favola avianea, la n. 4 («Fabula Phoebi Boreaeque»), la cui presenza attraverso le varie raccolte funge un po’ da “filo rosso” e da collegamento fra una silloge e l’altra.

BISANTI, A. (2010). Le favole di Aviano e la loro fortuna nel Medioevo. Firenze : SISMEL - Edizioni del Galluzzo.

Le favole di Aviano e la loro fortuna nel Medioevo

BISANTI, Armando
2010-01-01

Abstract

Uno dei capitoli più interessanti della favolistica mediolatina riguarda le rielaborazioni, in prosa e soprattutto in versi (generalmente in distici elegiaci, spesso leonini) delle 42 favole di Aviano, che conobbero, durante tutto il Medioevo (e oltre), una singolare e dilagante fortuna, superiore ai reali meriti del favolista tardo-antico, versificatore generalmente abbastanza scolorito, scialbo e mediocre. Insieme alla tradizione rappresentata dalla fortuna di Fedro (attraverso il «Romulus» e, quindi, per mezzo delle varie compilazioni prosastiche e poetiche da esso derivate, soprattutto le favole di Ademaro di Chabannes e l’«Esopus» in distici elegiaci attribuito al cosiddetto Gualtiero Anglico), quella avianea è infatti una tradizione particolarmente ampia e complessa, e comprende una ricca serie di rielaborazioni e riscritture, dalle «Anonimi Avianicae fabulae» agli «Apologi Aviani» (in prosa) e, per passare alla più importante ed attraente produzione in versi, dal «Novus Avianus» del cosiddetto Astensis poeta al «Novus Avianus Venetus», dal «Novus Avianus» di Alessandro Neckam al «Novus Avianus Vindobonensis», dal «Novus Avianus» di Darmstadt fino al più breve e modesto «Anti-Avianus» (tutte queste raccolte favolistiche sono in distici elegiaci a eccezione del «Novus Avianus» di Darmstadt che, invece, è in esametri leonini). Nel volume vengono proposte la storia e la disamina delle varie rielaborazioni mediolatine delle favole avianee, ciascuna delle quali presentata e discussa nelle proprie caratteristiche e componenti (contenutistiche, linguistiche, retoriche e – nel caso dei testi in versi – metrico-prosodiche e versificatorie). Una produzione abbastanza cospicua (anche se non molto varia) che trova la sua collocazione principalmente in ambito scolastico. Per meglio esemplificare i modi e le forme di rielaborazione, si è scelta poi, a mo’ di specimen di analisi, una singola favola avianea, la n. 4 («Fabula Phoebi Boreaeque»), la cui presenza attraverso le varie raccolte funge un po’ da “filo rosso” e da collegamento fra una silloge e l’altra.
2010
Settore L-FIL-LET/08 - Letteratura Latina Medievale E Umanistica
978-88-8450-362-6
BISANTI, A. (2010). Le favole di Aviano e la loro fortuna nel Medioevo. Firenze : SISMEL - Edizioni del Galluzzo.
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