Abstract:
La tesi prende le mosse da una ricerca etnografica svoltasi nella regione settentrionale dell’Uganda, più in particolare nella città e nel distretto omonimo di Gulu. Quest’ultimo, abitato in prevalenza da persone di etnia acholi, è stato teatro di conflitti per circa vent’anni a partire dal 1986, a causa della presenza del movimento ribelle Lord’s Resistance Army. L’obiettivo è illustrare come una condizione di eterogenea instabilità, tuttora vigente, sia interpretata localmente attraverso un esercizio di ricostruzione della memoria, dei luoghi e del proprio ordine morale. Con la consapevolezza di non poter restituire una verità ultima sulle dinamiche passate, e sulle conseguenze attualmente riscontrabili in un simile contesto, la scrittura si rivolge alle narrazioni locali relative al vissuto personale, muovendo nella convinzione che ogni azione umana sia un comportamento interpretante che schiude uno sprazzo di verità. Facendosi guidare dalle storie di vita, la tesi si concentra sull’ambivalenza di ricordi e desideri associati al passato pre-conflittuale. Grazie al confronto tra la quotidianità della vita in villaggio e la quotidianità esperita nel contesto urbano, si vuole dimostrare come le persone sentano l’esigenza di richiamarsi a un’alterità spazio-temporale per dare contorni definiti alla propria identità
