Negli ultimi anni diversi studiosi hanno messo in evidenza come i cambiamenti del mondo del lavoro che caratterizzano l’epoca attuale (Sennet, 1999; Bauman, 2000), mettano in crisi i processi di costruzione identitaria (Walsh e Gordon, 2008; Beech, 2008). Si parla di identità lavorative deboli o attraversate da crisi, che entro contesti organizzativi in continuo cambiamento faticano a individuare appigli e traiettorie professionali che facilitino i processi di identificazione. Tali percorsi trovano nel contesto penitenziario italiano una situazione particolarmente delicata e critica, come messo in evidenza da alcune ricerche specifiche (si vedano i contributi dell’Istituto Superiore di Studi Penitenziari) sia per il difficile tipo di utenza, sia per le condizioni organizzative precarie (sovraffollamento dei detenuti, carenza di personale, ecc.). Per questo sono oggi in fase di sviluppo numerosi progetti promossi dal Ministero di Giustizia volti a conoscere la situazione dei lavoratori e alla promozione del benessere organizzativo entro il sistema penitenziario. All’interno di tale scenario si colloca il presente lavoro di ricerca, sviluppato entro una casa circondariale lombarda che sta vivendo una situazione di disagio dovuta ad un fortissimo sovraffollamento . Il lavoro ha lo scopo di presentare il contributo che lo strumento del Disegno simbolico dello Spazio di Vita Professionale (DSVP) può fornire nello studio del benessere/malessere identitario, con particolare riferimento a due tipologie di professionisti che lavorano nella casa circondariale. Sono stati coinvolti complessivamente 35 lavoratori tra ispettori e agenti di custodia. Il DSVP, un adattamento della versione individuale del Family Life Space (Gozzoli e Tamanza, 2008), è uno strumento grafico simbolico volto a cogliere la rappresentazione che i soggetti hanno del proprio mondo professionale, sia in riferimento al presente che alla prefigurazione futura (5/7 anni). Su tali produzioni è possibile svolgere sia un’analisi fenomenologico-interpretativa delle rappresentazioni, che un’analisi metrica attraverso un software creato ad hoc. I dati provenienti da tale strumento saranno incrociati e posti a confronto con quelli provenienti da altri strumenti inerenti a dimensioni della vita organizzativa considerate rilevanti nello studio dei processi di identificazione lavorativa, per coglierne aspetti di congruenza o di dissonanza: • il livello di esaurimento/energia degli operatori e le sue determinanti (Organizational Checkup System (OCS), Leiter e Maslak, 2005), • il commitment e l’involvement organizzativo (mediante le scale validate in italiano da Pierro e colleghi,1992), • il grado di fiducia organizzativa (adattamento italiano dell’Organizational Trust Inventory (OTI) di Vidotto e colleghi, 2006), • la solidarietà organizzativa (Scala ridotta di solidarietà organizzativa, Pepe e Avallone, 2003), • il conflitto organizzativo (adattamento del Rahim Organizational Conflict Inventory, Majer, 1995). Conclusa la fase di raccolta dei dati, è in corso l’analisi sia a livello fenomenologico, sia metrico (mediante SPSS) dei DSVP, e l’analisi statistica dei dati provenienti dalle scale sopra citate.

Gozzoli, C., D'Angelo, C., Il contributo del DSVP (Disegno dello spazio di vita professionale) allo studio delle identità professionali. Il caso di una casa circondariale, Comunicazione, in ..., (Milano, 13-14 October 2011), N/A, Milano 2011: 1-1 [http://hdl.handle.net/10807/10480]

Il contributo del DSVP (Disegno dello spazio di vita professionale) allo studio delle identità professionali. Il caso di una casa circondariale

Gozzoli, Caterina;D'Angelo, Chiara
2011

Abstract

Negli ultimi anni diversi studiosi hanno messo in evidenza come i cambiamenti del mondo del lavoro che caratterizzano l’epoca attuale (Sennet, 1999; Bauman, 2000), mettano in crisi i processi di costruzione identitaria (Walsh e Gordon, 2008; Beech, 2008). Si parla di identità lavorative deboli o attraversate da crisi, che entro contesti organizzativi in continuo cambiamento faticano a individuare appigli e traiettorie professionali che facilitino i processi di identificazione. Tali percorsi trovano nel contesto penitenziario italiano una situazione particolarmente delicata e critica, come messo in evidenza da alcune ricerche specifiche (si vedano i contributi dell’Istituto Superiore di Studi Penitenziari) sia per il difficile tipo di utenza, sia per le condizioni organizzative precarie (sovraffollamento dei detenuti, carenza di personale, ecc.). Per questo sono oggi in fase di sviluppo numerosi progetti promossi dal Ministero di Giustizia volti a conoscere la situazione dei lavoratori e alla promozione del benessere organizzativo entro il sistema penitenziario. All’interno di tale scenario si colloca il presente lavoro di ricerca, sviluppato entro una casa circondariale lombarda che sta vivendo una situazione di disagio dovuta ad un fortissimo sovraffollamento . Il lavoro ha lo scopo di presentare il contributo che lo strumento del Disegno simbolico dello Spazio di Vita Professionale (DSVP) può fornire nello studio del benessere/malessere identitario, con particolare riferimento a due tipologie di professionisti che lavorano nella casa circondariale. Sono stati coinvolti complessivamente 35 lavoratori tra ispettori e agenti di custodia. Il DSVP, un adattamento della versione individuale del Family Life Space (Gozzoli e Tamanza, 2008), è uno strumento grafico simbolico volto a cogliere la rappresentazione che i soggetti hanno del proprio mondo professionale, sia in riferimento al presente che alla prefigurazione futura (5/7 anni). Su tali produzioni è possibile svolgere sia un’analisi fenomenologico-interpretativa delle rappresentazioni, che un’analisi metrica attraverso un software creato ad hoc. I dati provenienti da tale strumento saranno incrociati e posti a confronto con quelli provenienti da altri strumenti inerenti a dimensioni della vita organizzativa considerate rilevanti nello studio dei processi di identificazione lavorativa, per coglierne aspetti di congruenza o di dissonanza: • il livello di esaurimento/energia degli operatori e le sue determinanti (Organizational Checkup System (OCS), Leiter e Maslak, 2005), • il commitment e l’involvement organizzativo (mediante le scale validate in italiano da Pierro e colleghi,1992), • il grado di fiducia organizzativa (adattamento italiano dell’Organizational Trust Inventory (OTI) di Vidotto e colleghi, 2006), • la solidarietà organizzativa (Scala ridotta di solidarietà organizzativa, Pepe e Avallone, 2003), • il conflitto organizzativo (adattamento del Rahim Organizational Conflict Inventory, Majer, 1995). Conclusa la fase di raccolta dei dati, è in corso l’analisi sia a livello fenomenologico, sia metrico (mediante SPSS) dei DSVP, e l’analisi statistica dei dati provenienti dalle scale sopra citate.
2011
Italiano
...
CONVEGNO NAZIONALE AIP - SEZIONE PSICOLOGIA PER LE ORGANIZZAZIONI
Milano
Comunicazione
13-ott-2011
14-ott-2011
N/A
Gozzoli, C., D'Angelo, C., Il contributo del DSVP (Disegno dello spazio di vita professionale) allo studio delle identità professionali. Il caso di una casa circondariale, Comunicazione, in ..., (Milano, 13-14 October 2011), N/A, Milano 2011: 1-1 [http://hdl.handle.net/10807/10480]
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