«Quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito» recita un proverbio di discussa origine. Il significato è chiaro: non bisogna fermarsi alla superficie delle cose, degli eventi, ma coglierne la profondità, la verità. Le rappresentazioni mediali sembrano in parte capovolgere il consiglio dell’antico proverbio: è necessario soffermarsi sui processi che costruiscono la realtà, sui ‘gesti’ (sociali, mediali) che la definiscono, la delimitano, la indicano. Riflettere sulle rappresentazioni mediali, come si intende fare nelle prossime pagine, significa dunque riflettere sul dito che indica il reale, sul processo di ‘messa in forma’ contenuto nell’indicare, operato dai soggetti e dal sistema sociale e mediale, come gesto non naturale, ma profondamente contestuale, contingente. Dal punto di vista del sistema dei media e di chi cerca di studiarlo, non c’è nessuna luna senza un dito che la indica, e non c’è nessun dito senza una mano, un braccio, un soggetto, un contesto che lo muove.

Carlo, S., Aroldi, P., Gasparini, B., Introduzione, <<COMUNICAZIONI SOCIALI>>, 2008; (3): 317-321 [http://hdl.handle.net/10807/118425]

Introduzione

Carlo, Simone;Aroldi, Piermarco;Gasparini, Barbara
2008

Abstract

«Quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito» recita un proverbio di discussa origine. Il significato è chiaro: non bisogna fermarsi alla superficie delle cose, degli eventi, ma coglierne la profondità, la verità. Le rappresentazioni mediali sembrano in parte capovolgere il consiglio dell’antico proverbio: è necessario soffermarsi sui processi che costruiscono la realtà, sui ‘gesti’ (sociali, mediali) che la definiscono, la delimitano, la indicano. Riflettere sulle rappresentazioni mediali, come si intende fare nelle prossime pagine, significa dunque riflettere sul dito che indica il reale, sul processo di ‘messa in forma’ contenuto nell’indicare, operato dai soggetti e dal sistema sociale e mediale, come gesto non naturale, ma profondamente contestuale, contingente. Dal punto di vista del sistema dei media e di chi cerca di studiarlo, non c’è nessuna luna senza un dito che la indica, e non c’è nessun dito senza una mano, un braccio, un soggetto, un contesto che lo muove.
2008
Italiano
Carlo, S., Aroldi, P., Gasparini, B., Introduzione, <<COMUNICAZIONI SOCIALI>>, 2008; (3): 317-321 [http://hdl.handle.net/10807/118425]
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