La lettura di Amores 1,7 può essere condotta con una sottile filigrana giuridica: Ovidio, che ha maltrattato la puella scompigliandole la chiome, si dichiara servus amoris incapace e pertanto passibile di redhibitio al proprietario che l'ha venduto alla fanciulla, cioè amore; tuttavia il poeta lascia sottintendere che la sua follia amorosa è frutto temporaneo della melancolia che, secondo la legge romana, non dà luogo alla redhibitio. La loro storia d'amore può dunque continuare.
Bocchi, G., Servus furens/servus melancholicus: un'acrobazia giuridica in Ovidio elegiaco?, <<LA PAROLA DEL PASSATO>>, 2010; 65 (372): 174-198 [http://hdl.handle.net/10807/14695]
Servus furens/servus melancholicus: un'acrobazia giuridica in Ovidio elegiaco?
Bocchi, Giuseppe
2010
Abstract
La lettura di Amores 1,7 può essere condotta con una sottile filigrana giuridica: Ovidio, che ha maltrattato la puella scompigliandole la chiome, si dichiara servus amoris incapace e pertanto passibile di redhibitio al proprietario che l'ha venduto alla fanciulla, cioè amore; tuttavia il poeta lascia sottintendere che la sua follia amorosa è frutto temporaneo della melancolia che, secondo la legge romana, non dà luogo alla redhibitio. La loro storia d'amore può dunque continuare.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.