Il contributo, richiamati i tratti essenziali della genesi e dei contenuti di Garanzia Giovani, intende in primo luogo porre all’attenzione i profili di interesse che lo studio di un programma europeo come questo evidenzia dal punto di vista del diritto costituzionale. La rassegna di tali profili sarà sommaria, concentrandosi poi l’analisi sui cambiamenti poc’anzi evocati. Con essa, tuttavia, ci si propone di segnalare le plurime sollecitazioni che l’osservazione del programma rivolge a temi e prospettive di indagine tipicamente costituzionalistiche, nonché di proporre alla riflessione scientifica una triplice opportunità che la ricerca di settore potrebbe cogliere applicandosi a un oggetto di studio, come Garanzia Giovani, finora lasciato ad altri percorsi disciplinari: la migliore comprensione dei meccanismi di multilevel policy riguardanti ambiti di competenza nei quali all’Unione europea spettano soltanto il sostegno e il coordinamento delle politiche nazionali e nei quali, però, come nel caso del lavoro e del welfare, molti Stati membri sono in affanno; l’occasione di mettere alla prova del progetto costituzionale la concezione, emergente dal programma europeo, dell’intervento pubblico sui due grandi processi di transizione della vita personale (dalla gioventù alla vita adulta, dalla scuola al lavoro) che Garanzia Giovani intreccia e vorrebbe affrontare con uno stesso strumentario (e viceversa, poiché tali processi di transizione avvengono in un contesto sociale profondamente mutato rispetto a quello di riferimento del progetto costituzionale e lo mettono a loro volta alla prova); l’opportunità di arricchire, sotto il profilo metodologico, la cassetta degli attrezzi dell’indagine costituzionalistica, che in un ambito come questo deve necessariamente dialogare intensamente con diverse prospettive di analisi della ricerca giuridica e della ricerca sociale. Ciò precisato, l’obiettivo precipuo del lavoro è soffermarsi sui cambiamenti che nel settore delle politiche del lavoro e della gioventù sono stati innescati dal programma europeo, focalizzando quelli che hanno riguardato la cooperazione tra le amministrazioni statali e regionali, senza trascurare (almeno per gli spunti di riflessione che essi suscitano) alcuni mutamenti del rapporto delle amministrazioni con gli erogatori privati di servizi per l’impiego e con il terzo settore.

Servetti, D., Amministrazioni “senza rete”: l’attuazione della Youth Guarantee in Italia, in Balduzzi, G., Monica, A. (ed.), Governare il cambiamento istituzionale e organizzativo nelle amministrazioni europee, Pavia University Press, Pavia 2019: 43- 58 [http://hdl.handle.net/10807/179552]

Amministrazioni “senza rete”: l’attuazione della Youth Guarantee in Italia

Servetti, Davide
2019

Abstract

Il contributo, richiamati i tratti essenziali della genesi e dei contenuti di Garanzia Giovani, intende in primo luogo porre all’attenzione i profili di interesse che lo studio di un programma europeo come questo evidenzia dal punto di vista del diritto costituzionale. La rassegna di tali profili sarà sommaria, concentrandosi poi l’analisi sui cambiamenti poc’anzi evocati. Con essa, tuttavia, ci si propone di segnalare le plurime sollecitazioni che l’osservazione del programma rivolge a temi e prospettive di indagine tipicamente costituzionalistiche, nonché di proporre alla riflessione scientifica una triplice opportunità che la ricerca di settore potrebbe cogliere applicandosi a un oggetto di studio, come Garanzia Giovani, finora lasciato ad altri percorsi disciplinari: la migliore comprensione dei meccanismi di multilevel policy riguardanti ambiti di competenza nei quali all’Unione europea spettano soltanto il sostegno e il coordinamento delle politiche nazionali e nei quali, però, come nel caso del lavoro e del welfare, molti Stati membri sono in affanno; l’occasione di mettere alla prova del progetto costituzionale la concezione, emergente dal programma europeo, dell’intervento pubblico sui due grandi processi di transizione della vita personale (dalla gioventù alla vita adulta, dalla scuola al lavoro) che Garanzia Giovani intreccia e vorrebbe affrontare con uno stesso strumentario (e viceversa, poiché tali processi di transizione avvengono in un contesto sociale profondamente mutato rispetto a quello di riferimento del progetto costituzionale e lo mettono a loro volta alla prova); l’opportunità di arricchire, sotto il profilo metodologico, la cassetta degli attrezzi dell’indagine costituzionalistica, che in un ambito come questo deve necessariamente dialogare intensamente con diverse prospettive di analisi della ricerca giuridica e della ricerca sociale. Ciò precisato, l’obiettivo precipuo del lavoro è soffermarsi sui cambiamenti che nel settore delle politiche del lavoro e della gioventù sono stati innescati dal programma europeo, focalizzando quelli che hanno riguardato la cooperazione tra le amministrazioni statali e regionali, senza trascurare (almeno per gli spunti di riflessione che essi suscitano) alcuni mutamenti del rapporto delle amministrazioni con gli erogatori privati di servizi per l’impiego e con il terzo settore.
2019
Italiano
Governare il cambiamento istituzionale e organizzativo nelle amministrazioni europee
978-88-6952-102-7
Pavia University Press
Servetti, D., Amministrazioni “senza rete”: l’attuazione della Youth Guarantee in Italia, in Balduzzi, G., Monica, A. (ed.), Governare il cambiamento istituzionale e organizzativo nelle amministrazioni europee, Pavia University Press, Pavia 2019: 43- 58 [http://hdl.handle.net/10807/179552]
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