Il saggio, che prende spunto dalle norme dei codici penali ticinesi del 1816 e del 1873 che regolano le conseguenze dell’ignorantia legis in criminalibus, si propone di tracciare un sintetico quadro delle principali differenze intercorrenti, in tale materia, tra la tradizione di diritto comune – qui analizzata nelle sue tarde propaggini sette-ottocentesche – e la nuova prospettiva del diritto codificato. È infatti con l’affermarsi della nuova forma normativa che prende corpo, in contrapposizione con le più articolate soluzioni proprie dello ius commune, una radicale semplificazione della disciplina in quest’ambito, con l’esclusione di ogni effetto esimente dell’ignoranza incolpevole delle disposizioni incriminatrici. Tale rigoroso approdo, che è conseguenza della fiducia illuministica nella possibilità di delineazione di un diritto penale ispirato alla più assoluta certezza e che appare a ben vedere come il contraltare statualistico delle garanzie connesse alla fissazione del principio di legalità, sarà tuttavia messo progressivamente in discussione in epoca recente, con il riaffiorare di soluzioni – elaborate a livello sia legislativo che giurisdizionale – tese a recuperare la almeno in parte la complessità sottesa alle riflessioni elaborate, in tale campo, dalla criminalistica della tradizione pre-codificatoria.

Isotton, R., Spigolature intorno alla disciplina dell ignorantia legis nella codificazione penale ticinese (1816-1873), in Il Codice sgradito. Atti del convegno sul Codice penale della Repubblica e Cantone del Ticino (1816) - Lugano 17 novembre 2006, (Lugano, 17-17 November 2006), Archivio storico ticinese, Bellinzona 2007: 305-318 [http://hdl.handle.net/10807/25142]

Spigolature intorno alla disciplina dell ignorantia legis nella codificazione penale ticinese (1816-1873)

Isotton, Roberto
2007

Abstract

Il saggio, che prende spunto dalle norme dei codici penali ticinesi del 1816 e del 1873 che regolano le conseguenze dell’ignorantia legis in criminalibus, si propone di tracciare un sintetico quadro delle principali differenze intercorrenti, in tale materia, tra la tradizione di diritto comune – qui analizzata nelle sue tarde propaggini sette-ottocentesche – e la nuova prospettiva del diritto codificato. È infatti con l’affermarsi della nuova forma normativa che prende corpo, in contrapposizione con le più articolate soluzioni proprie dello ius commune, una radicale semplificazione della disciplina in quest’ambito, con l’esclusione di ogni effetto esimente dell’ignoranza incolpevole delle disposizioni incriminatrici. Tale rigoroso approdo, che è conseguenza della fiducia illuministica nella possibilità di delineazione di un diritto penale ispirato alla più assoluta certezza e che appare a ben vedere come il contraltare statualistico delle garanzie connesse alla fissazione del principio di legalità, sarà tuttavia messo progressivamente in discussione in epoca recente, con il riaffiorare di soluzioni – elaborate a livello sia legislativo che giurisdizionale – tese a recuperare la almeno in parte la complessità sottesa alle riflessioni elaborate, in tale campo, dalla criminalistica della tradizione pre-codificatoria.
2007
Italiano
Il Codice sgradito. Atti del convegno sul Codice penale della Repubblica e Cantone del Ticino (1816) - Lugano 17 novembre 2006
Convegno sul Codice penale della Repubblica e Cantone del Ticino (1816), Lugano 17 novembre 2006
Lugano
17-nov-2006
17-nov-2006
978-88-7714-110-1
Isotton, R., Spigolature intorno alla disciplina dell ignorantia legis nella codificazione penale ticinese (1816-1873), in Il Codice sgradito. Atti del convegno sul Codice penale della Repubblica e Cantone del Ticino (1816) - Lugano 17 novembre 2006, (Lugano, 17-17 November 2006), Archivio storico ticinese, Bellinzona 2007: 305-318 [http://hdl.handle.net/10807/25142]
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