ricostruzione dei percorsi scolastici e dei loro esiti, anche in prospettiva comparativa con gli allievi italiani. Ogni diversità statistica, infatti, può chiamare in causa una possibile diseguaglianza educativa sulla base della cittadinanza. Tra gli alunni Cni si registra un 4,8% di anticipatari (che iniziano la scuola primaria a 5 anni), un dato in linea con il tasso di anticipo degli italiani (ed in aumento), e un 16,3% di alunni in ritardo nella scuola primaria, un 44,1% nella scuola secondaria di primo grado e un preoccupante 67,1% nella scuola secondaria di secondo grado. Tutti i tassi di ritardo sono in diminuzione rispetto all’a.s. precedente. Quanto alle scelte nella scuola secondaria di secondo grado, i dati continuano a confermare l’orientamento dei ragazzi di origine immigrata verso la formazione tecnica e professionale, mentre l’avvio al liceo o all’istruzione artistica interessa poco più del 20% degli studenti Cni. A confronto con gli italiani, si registra ancora una canalizzazione delle scelte scolastiche degli studenti di origine immigrata, riconducibile a molte variabili, prevalentemente economiche, ma anche legate alla difficile progettazione familiare, ai risultati di apprendimento nei primi livelli di scuola e, non ultimo, ai giudizi di orientamento dei docenti e alla difficoltà dei licei ad attrezzarsi per una popolazione diversificata. Sono emerse alcune differenze locali: nel Nord-Ovest la scelta dei ragazzi Cni si colloca sul 40% sia per gli istituti tecnici che per i professionali. A Nord-est l’iscrizione agli istituti professionali raggiunge la punta massima – 42,1%- e si segnala la situazione dell’Emilia Romagna, dove ben il 46,5% degli studenti stranieri si trova in questo indirizzo di scuola, mentre al liceo si registra un magro 13,6% (il dato più basso d’Italia). La scelta dei licei è maggiormente presente negli immigrati provenienti da Romania, Ucraina, Albania, cittadinanze che presentano anche elevate percentuali di iscrizioni femminili totali. Il tasso di prosecuzione degli studi dei giovani di origine immigrata che hanno preso un diploma in Italia è salito, nell.a.a. 2012/13, al 3,1%, costituendo la maggioranza ormai degli immatricolati presenti nel sistema universitario italiano con cittadinanza straniera. Sul versante degli esiti, si esaminano i tassi di ammissione/non ammissione alla classe successiva: fin dalla primaria, il divario tra gli italiani e gli stranieri è evidente, Nella secondaria di primo grado (I anno di corso) è di 6,5 punti percentuali a favore degli italiani (è ammesso alla seconda l’89,9% degli alunni Cni contro il 96,4% degli italiani). Agli esami di Stato di licenza media, oltre a essere ammessi alle prove finali in percentuali inferiori rispetto agli italiani, gli studenti stranieri riportano votazioni mediamente più basse ma, in tutti i tipi di prova, coloro che sono nati in Italia presentano risultati migliori dei loro compagni nati all’estero, avvicinandosi maggiormente alle performance degli italiani (in particolare nelle prove in Lingua straniera). Nel grado scolastico successivo il divario si fa ancora più marcato: alla fine della prima secondaria di secondo grado viene promosso il 64,1% degli scrutinati Cni contro l’82% degli italiani (-17,9%). A seguito di una selezione scolastica più stringente, alla fine del ciclo secondario, viene ammesso all’esame di Maturità il 91,4% degli stranieri (solo il 4,3% in meno degli italiani). Anche lL’esito finale dell’Esame di Maturità vede ridursi il divario, poiché supera l’esame lo 0,1% in meno di stranieri rispetto agli italiani, e anche la distribuzione dei voti di maturità non vede differenze eclatanti in quasi tutti i tipi di indirizzo, ad eccezione dei Licei, dove, ad es., esce con un voto superiore al 90/100 il 7,4% degli alunni Cni contro il 13,7% degli italiani. Anche le rilevazioni degli apprendimenti nell’a.s. 2012/13 mostrano complessivamente uno svantaggio degli alunni Cni rispetto ai nativi, sia in italiano sia in matematica, ma con importanti distinguo: gli stranieri di seconda generazione riportano punteggi nelle prove Invalsi più vicini alle medie degli italiani rispetto ai loro compagni con Cni. In alcune regioni (specie in Centro, Sud e Isole dove la presenza di stranieri è più rarefatta e dove le performance scolastiche sono mediamente più modeste), le differenze tra italiani e stranieri di seconda generazione tendono ad assottigliarsi, o addirittura a invertirsi: ad es. in Campania gli stranieri nati in Italia vanno meglio degli italiani fin dalla scuola primaria, sia nelle prove di italiano (+24 punti) che in quelle di matematica ( +8 punti). Il recupero dello svantaggio in termini di punteggio Invalsi si ha nella prova di matematica di terza media, dove gli alunni Cni (nel loro complesso) riportano un punteggio identico a quello degli italiani.

Colombo, M., Gli esiti scolastici degli alunni con cittadinanza non italiana, in Colombo, M., Ongini, V. (ed.), Alunni con cittadinanza non italiana. L’eterogeneità dei percorsi scolastici. Rapporto nazionale a.s. 2012/13, Fondazione ISMU, Milano 2014: 69- 90. http://www.istruzione.it/allegati/2014/Miur_2012_2013.pdf [http://hdl.handle.net/10807/55193]

Gli esiti scolastici degli alunni con cittadinanza non italiana

Colombo, Maddalena
2014

Abstract

ricostruzione dei percorsi scolastici e dei loro esiti, anche in prospettiva comparativa con gli allievi italiani. Ogni diversità statistica, infatti, può chiamare in causa una possibile diseguaglianza educativa sulla base della cittadinanza. Tra gli alunni Cni si registra un 4,8% di anticipatari (che iniziano la scuola primaria a 5 anni), un dato in linea con il tasso di anticipo degli italiani (ed in aumento), e un 16,3% di alunni in ritardo nella scuola primaria, un 44,1% nella scuola secondaria di primo grado e un preoccupante 67,1% nella scuola secondaria di secondo grado. Tutti i tassi di ritardo sono in diminuzione rispetto all’a.s. precedente. Quanto alle scelte nella scuola secondaria di secondo grado, i dati continuano a confermare l’orientamento dei ragazzi di origine immigrata verso la formazione tecnica e professionale, mentre l’avvio al liceo o all’istruzione artistica interessa poco più del 20% degli studenti Cni. A confronto con gli italiani, si registra ancora una canalizzazione delle scelte scolastiche degli studenti di origine immigrata, riconducibile a molte variabili, prevalentemente economiche, ma anche legate alla difficile progettazione familiare, ai risultati di apprendimento nei primi livelli di scuola e, non ultimo, ai giudizi di orientamento dei docenti e alla difficoltà dei licei ad attrezzarsi per una popolazione diversificata. Sono emerse alcune differenze locali: nel Nord-Ovest la scelta dei ragazzi Cni si colloca sul 40% sia per gli istituti tecnici che per i professionali. A Nord-est l’iscrizione agli istituti professionali raggiunge la punta massima – 42,1%- e si segnala la situazione dell’Emilia Romagna, dove ben il 46,5% degli studenti stranieri si trova in questo indirizzo di scuola, mentre al liceo si registra un magro 13,6% (il dato più basso d’Italia). La scelta dei licei è maggiormente presente negli immigrati provenienti da Romania, Ucraina, Albania, cittadinanze che presentano anche elevate percentuali di iscrizioni femminili totali. Il tasso di prosecuzione degli studi dei giovani di origine immigrata che hanno preso un diploma in Italia è salito, nell.a.a. 2012/13, al 3,1%, costituendo la maggioranza ormai degli immatricolati presenti nel sistema universitario italiano con cittadinanza straniera. Sul versante degli esiti, si esaminano i tassi di ammissione/non ammissione alla classe successiva: fin dalla primaria, il divario tra gli italiani e gli stranieri è evidente, Nella secondaria di primo grado (I anno di corso) è di 6,5 punti percentuali a favore degli italiani (è ammesso alla seconda l’89,9% degli alunni Cni contro il 96,4% degli italiani). Agli esami di Stato di licenza media, oltre a essere ammessi alle prove finali in percentuali inferiori rispetto agli italiani, gli studenti stranieri riportano votazioni mediamente più basse ma, in tutti i tipi di prova, coloro che sono nati in Italia presentano risultati migliori dei loro compagni nati all’estero, avvicinandosi maggiormente alle performance degli italiani (in particolare nelle prove in Lingua straniera). Nel grado scolastico successivo il divario si fa ancora più marcato: alla fine della prima secondaria di secondo grado viene promosso il 64,1% degli scrutinati Cni contro l’82% degli italiani (-17,9%). A seguito di una selezione scolastica più stringente, alla fine del ciclo secondario, viene ammesso all’esame di Maturità il 91,4% degli stranieri (solo il 4,3% in meno degli italiani). Anche lL’esito finale dell’Esame di Maturità vede ridursi il divario, poiché supera l’esame lo 0,1% in meno di stranieri rispetto agli italiani, e anche la distribuzione dei voti di maturità non vede differenze eclatanti in quasi tutti i tipi di indirizzo, ad eccezione dei Licei, dove, ad es., esce con un voto superiore al 90/100 il 7,4% degli alunni Cni contro il 13,7% degli italiani. Anche le rilevazioni degli apprendimenti nell’a.s. 2012/13 mostrano complessivamente uno svantaggio degli alunni Cni rispetto ai nativi, sia in italiano sia in matematica, ma con importanti distinguo: gli stranieri di seconda generazione riportano punteggi nelle prove Invalsi più vicini alle medie degli italiani rispetto ai loro compagni con Cni. In alcune regioni (specie in Centro, Sud e Isole dove la presenza di stranieri è più rarefatta e dove le performance scolastiche sono mediamente più modeste), le differenze tra italiani e stranieri di seconda generazione tendono ad assottigliarsi, o addirittura a invertirsi: ad es. in Campania gli stranieri nati in Italia vanno meglio degli italiani fin dalla scuola primaria, sia nelle prove di italiano (+24 punti) che in quelle di matematica ( +8 punti). Il recupero dello svantaggio in termini di punteggio Invalsi si ha nella prova di matematica di terza media, dove gli alunni Cni (nel loro complesso) riportano un punteggio identico a quello degli italiani.
2014
Italiano
Alunni con cittadinanza non italiana. L’eterogeneità dei percorsi scolastici. Rapporto nazionale a.s. 2012/13
9788898409037
Colombo, M., Gli esiti scolastici degli alunni con cittadinanza non italiana, in Colombo, M., Ongini, V. (ed.), Alunni con cittadinanza non italiana. L’eterogeneità dei percorsi scolastici. Rapporto nazionale a.s. 2012/13, Fondazione ISMU, Milano 2014: 69- 90. http://www.istruzione.it/allegati/2014/Miur_2012_2013.pdf [http://hdl.handle.net/10807/55193]
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