La sentenza che si commenta offre l’occasione per una riflessione sullo stato di salute della teoria dei c.d. segnali di allarme nella giurisprudenza di legittimita` , finalmente impiegati per dimostrare l’esistenza della sola polarita` rappresentativa del dolo, e senza che da essi possano trarsi, sic et simpliciter, evidenze di coefficienti volontaristici. La sentenza si fa apprezzare, inoltre, per la valutazione del significato da assegnare a una particolare fenomenologia - il c.d. comportamento compiacente, tenuto dall’amministratore non esecutivo che diserti le sedute consiliari - ed evita accuratamente di cadere nella trappola della c.d. willful blindness, teoria dalle ascendenze nordamericane che, per agevolare la prova della sfera volitiva, sancisce un’indebita equazione tra il voler non conoscere cio` che e` conoscibile e il voler realizzare l’illecito.
Caputo, M., La mossa dello struzzo: i segnali di allarme tra willful blindness e dolo come volonta, <<GIURISPRUDENZA ITALIANA>>, 2016; (10): 2252-2257 [http://hdl.handle.net/10807/91247]
La mossa dello struzzo: i segnali di allarme tra willful blindness e dolo come volonta
Caputo, MatteoPrimo
2016
Abstract
La sentenza che si commenta offre l’occasione per una riflessione sullo stato di salute della teoria dei c.d. segnali di allarme nella giurisprudenza di legittimita` , finalmente impiegati per dimostrare l’esistenza della sola polarita` rappresentativa del dolo, e senza che da essi possano trarsi, sic et simpliciter, evidenze di coefficienti volontaristici. La sentenza si fa apprezzare, inoltre, per la valutazione del significato da assegnare a una particolare fenomenologia - il c.d. comportamento compiacente, tenuto dall’amministratore non esecutivo che diserti le sedute consiliari - ed evita accuratamente di cadere nella trappola della c.d. willful blindness, teoria dalle ascendenze nordamericane che, per agevolare la prova della sfera volitiva, sancisce un’indebita equazione tra il voler non conoscere cio` che e` conoscibile e il voler realizzare l’illecito.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.