“The discreet elegance of technique” is the expression dedicated by Giampiero Bosoni (2011) to the historic Tecno Company, founded by Osvaldo and Fulgenzio Borsani in 1953 in Varedo (MI). The introduction of the technological factor into the aesthetic and typological development of furniture became the founding principle of the company, where the deus ex machina of the design vision was Osvaldo Borsani. Though since they first founded the company, the Borsani brothers made significant efforts to work with independent designers, they still viewed the designer as an in-house member of the creative “workshop”, a legacy of their experience with ABV (Arredamenti Borsani Varedo). In the late sixties, architects Valeria Borsani and Marco Fantoni suggested that Osvaldo Borsani end the cycle of designer names on pieces developed within the company and to formalize what was already de facto the Tecno Design Center (CTP), which was officially instituted in 1970. This article presents a study devoted specifically to the CPT, leaving the well-documented history of Tecno to the wealth of dedicated literature (Gramigna & Irace, 1992; Colonetti, 1996; Bosoni, 2011), in an attempt to reconstruct its thirty-year history and to describe the system of professional interrelationships relying on bibliographical documents, materials from the archives and interviews.

“L’eleganza discreta della tecnica” è l’espressione che Giampiero Bosoni (2011) dedica alla storica azienda Tecno fondata da Osvaldo e Fulgenzio Borsani nel 1953 a Varedo (MI). L’innesto della componente tecnologica nel processo di definizione estetica e tipologica dell’elemento d’arredo diventa il principio fondante dell’azienda, che vede la figura di Osvaldo Borsani come deus ex machina della visione progettuale. Se pur sin dalla fondazione furono intrapresi importanti tentativi d’incontro con contributi progettuali esterni, i Borsani interpretavano il rapporto con il progettista ancora come una figura interna alla “bottega” creativa ereditato dall’esperienza svolta con l’ABV (Arredamenti Borsani Varedo.) Nella seconda metà degli anni sessanta gli architetti Valeria Borsani e Marco Fantoni propongono a Osvaldo Borsani di chiudere il ciclo delle firme personali nell’ambito dei contributi interni all’azienda e di attivare quello che era già, di fatto, un Centro Progetti Tecno (CPT), il quale viene “ufficialmente” istituito a partire dal 1970. L’articolo propone un approfondimento dedicato specificamente al CPT, lasciando la già ben documentata storia della Tecno alla ricca letteratura a essa dedicata (Gramigna & Irace, 1992; Colonetti, 1996; Bosoni, 2011), nel tentativo di ricostruire una storia lunga trent’anni e descriverne il sistema d’interrelazioni professionali attraverso documenti bibliografici, materiali d’archivio e interviste.

Il Centro Progetti Tecno. Dal clima partecipativo degli anni sessanta al design globale del nuovo millennio

LECCE, CHIARA
2016-01-01

Abstract

“The discreet elegance of technique” is the expression dedicated by Giampiero Bosoni (2011) to the historic Tecno Company, founded by Osvaldo and Fulgenzio Borsani in 1953 in Varedo (MI). The introduction of the technological factor into the aesthetic and typological development of furniture became the founding principle of the company, where the deus ex machina of the design vision was Osvaldo Borsani. Though since they first founded the company, the Borsani brothers made significant efforts to work with independent designers, they still viewed the designer as an in-house member of the creative “workshop”, a legacy of their experience with ABV (Arredamenti Borsani Varedo). In the late sixties, architects Valeria Borsani and Marco Fantoni suggested that Osvaldo Borsani end the cycle of designer names on pieces developed within the company and to formalize what was already de facto the Tecno Design Center (CTP), which was officially instituted in 1970. This article presents a study devoted specifically to the CPT, leaving the well-documented history of Tecno to the wealth of dedicated literature (Gramigna & Irace, 1992; Colonetti, 1996; Bosoni, 2011), in an attempt to reconstruct its thirty-year history and to describe the system of professional interrelationships relying on bibliographical documents, materials from the archives and interviews.
2016
“L’eleganza discreta della tecnica” è l’espressione che Giampiero Bosoni (2011) dedica alla storica azienda Tecno fondata da Osvaldo e Fulgenzio Borsani nel 1953 a Varedo (MI). L’innesto della componente tecnologica nel processo di definizione estetica e tipologica dell’elemento d’arredo diventa il principio fondante dell’azienda, che vede la figura di Osvaldo Borsani come deus ex machina della visione progettuale. Se pur sin dalla fondazione furono intrapresi importanti tentativi d’incontro con contributi progettuali esterni, i Borsani interpretavano il rapporto con il progettista ancora come una figura interna alla “bottega” creativa ereditato dall’esperienza svolta con l’ABV (Arredamenti Borsani Varedo.) Nella seconda metà degli anni sessanta gli architetti Valeria Borsani e Marco Fantoni propongono a Osvaldo Borsani di chiudere il ciclo delle firme personali nell’ambito dei contributi interni all’azienda e di attivare quello che era già, di fatto, un Centro Progetti Tecno (CPT), il quale viene “ufficialmente” istituito a partire dal 1970. L’articolo propone un approfondimento dedicato specificamente al CPT, lasciando la già ben documentata storia della Tecno alla ricca letteratura a essa dedicata (Gramigna & Irace, 1992; Colonetti, 1996; Bosoni, 2011), nel tentativo di ricostruire una storia lunga trent’anni e descriverne il sistema d’interrelazioni professionali attraverso documenti bibliografici, materiali d’archivio e interviste.
Italian design history
Centro Progetti Tecno
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