I progetti considerati non costituiscono un regesto completo delle architetture del periodo storico affrontato ma una scelta mirata di architetture “moderne” affini al razionalismo e novecentismo, scelta che esclude l’eclettismo, lo storicismo, il ritorno al neoclassicismo e il “ruralismo mimetico” (che meritano un approfondimento a sé stante), relativamente al periodo dal 1920 al 1945. Dal ’45 alla fine degli anni settanta (soglia oltre la quale possiamo considerare l’ambito appartenente al contemporaneo) la scelta è relativa al modernismo più intelligente, a chi ha raccolto l’eredità dei maestri del Movimento Moderno sino alle nuove generazioni (Rossi, De Carlo, Gregotti, Nizzoli, ecc.), e alle correnti a noi più vicine Si è preferito adottare un ordinamento cronologico e non secondo temi, tipologie o luoghi; questo per poter confrontare tra loro le opere in un arco temporale circoscritto rispetto a scelte di tipo linguistico, tipologico, politico, di committenza, ecc. Ognuno potrà formarsi il proprio itinerario ideale ordinato per luoghi, progettisti, tipologie edilizie o altro. Un’ulteriore scelta è stata effettuata rispetto a criteri di completezza relativi all’opera di progettisti locali di buon livello (Sacchi, Rota, Morandotti, Mocchi, Bonomi); di inclusione di progetti e opere minori di architetti di fama nazionale; di inclusione di opere di progettisti minori ma che rivestono importanza rispetto ad una famiglia tipologica (case del fascio, colonie elioterapiche, ecc.). Si sono inoltre presi in considerazione sia opere eseguite che progetti, in quanto questi ultimi costituiscono un contesto virtuale ed una eredità molto importanti sia per lo storico che per il progettista .

Pavia Moderna. Architettura moderna in Pavia e provincia 1925-1980

PRINA, VITTORIO
2003-01-01

Abstract

I progetti considerati non costituiscono un regesto completo delle architetture del periodo storico affrontato ma una scelta mirata di architetture “moderne” affini al razionalismo e novecentismo, scelta che esclude l’eclettismo, lo storicismo, il ritorno al neoclassicismo e il “ruralismo mimetico” (che meritano un approfondimento a sé stante), relativamente al periodo dal 1920 al 1945. Dal ’45 alla fine degli anni settanta (soglia oltre la quale possiamo considerare l’ambito appartenente al contemporaneo) la scelta è relativa al modernismo più intelligente, a chi ha raccolto l’eredità dei maestri del Movimento Moderno sino alle nuove generazioni (Rossi, De Carlo, Gregotti, Nizzoli, ecc.), e alle correnti a noi più vicine Si è preferito adottare un ordinamento cronologico e non secondo temi, tipologie o luoghi; questo per poter confrontare tra loro le opere in un arco temporale circoscritto rispetto a scelte di tipo linguistico, tipologico, politico, di committenza, ecc. Ognuno potrà formarsi il proprio itinerario ideale ordinato per luoghi, progettisti, tipologie edilizie o altro. Un’ulteriore scelta è stata effettuata rispetto a criteri di completezza relativi all’opera di progettisti locali di buon livello (Sacchi, Rota, Morandotti, Mocchi, Bonomi); di inclusione di progetti e opere minori di architetti di fama nazionale; di inclusione di opere di progettisti minori ma che rivestono importanza rispetto ad una famiglia tipologica (case del fascio, colonie elioterapiche, ecc.). Si sono inoltre presi in considerazione sia opere eseguite che progetti, in quanto questi ultimi costituiscono un contesto virtuale ed una eredità molto importanti sia per lo storico che per il progettista .
2003
Edizioni Cardano
8888936009
pavia; provincia; movimento moderno; razionalismo; Novecento; BBPR; Albini; Asnago e Vender; Baldessari; Gardella; Pagano; Gregotti; Ulrich; Bottoni; Sacchi; De Carlo; Rota; Morandotti; Bonomi; Nizzoli; Rossi
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