Alcuni importanti frammenti, piccole architetture del Movimento Moderno, in Pavia e nella sua provincia ci informano dell’importanza della memoria, della storia e del contesto nell’architettura moderna e contemporanea. L’insegnamento del Movimento Moderno è metodologico, etico e culturale e persegue fini espressivi raffinati che sono argine alla fantasia immotivata, al formalismo, alle mode, al mimetismo ancora oggi imperanti, proponendo opere non avulse dal contesto ma che, al contrario, lo completano, arricchiscono la storia della città o del paesaggio, contribuiscono alla sua stratificazione storica, come fossero “esistite da sempre” e che, in sintesi, si pongono in continuità con la tradizione senza rinunciare ad esprimersi con modalità affini alla propria epoca. I migliori progetti scompongono tipologie e morfologie, spazi e volumi e li ricompongono elaborando e comprendendo sia caratteristiche contemporanee che storiche riferendosi ad un’accezione complessa del concetto di contesto: dal quello più immediato dell’intorno urbano, al contesto relativo alla città o al territorio in cui sono situati, a contesti più lontani sia in termini di spazio che di tempo, a contesti più astratti (letterari, artistici o altro). Il paesaggio urbano pavese è composto da frammenti architettonici che spaziano da Leonardo da Vinci alle regole monastiche certosine, alle “ville di delizia” settecentesche, all’architettura spontanea fluviale e rurale, al Movimento Moderno, all’architettura contemporanea. Alcuni hanno determinato profonde metamorfosi del territorio; altri, per dimensioni o per mancato completamento, non hanno avuto la forza di modificare il paesaggio in maniera maggiormente estesa ma costituiscono, per chi sa leggerli ed ascoltarli, una preziosa fonte per capire il nostro territorio e per intervenire progettualmente in continuità con la nostra storia.

Pavia "moderna": frammenti di un paesaggio della memoria

PRINA, VITTORIO
2008-01-01

Abstract

Alcuni importanti frammenti, piccole architetture del Movimento Moderno, in Pavia e nella sua provincia ci informano dell’importanza della memoria, della storia e del contesto nell’architettura moderna e contemporanea. L’insegnamento del Movimento Moderno è metodologico, etico e culturale e persegue fini espressivi raffinati che sono argine alla fantasia immotivata, al formalismo, alle mode, al mimetismo ancora oggi imperanti, proponendo opere non avulse dal contesto ma che, al contrario, lo completano, arricchiscono la storia della città o del paesaggio, contribuiscono alla sua stratificazione storica, come fossero “esistite da sempre” e che, in sintesi, si pongono in continuità con la tradizione senza rinunciare ad esprimersi con modalità affini alla propria epoca. I migliori progetti scompongono tipologie e morfologie, spazi e volumi e li ricompongono elaborando e comprendendo sia caratteristiche contemporanee che storiche riferendosi ad un’accezione complessa del concetto di contesto: dal quello più immediato dell’intorno urbano, al contesto relativo alla città o al territorio in cui sono situati, a contesti più lontani sia in termini di spazio che di tempo, a contesti più astratti (letterari, artistici o altro). Il paesaggio urbano pavese è composto da frammenti architettonici che spaziano da Leonardo da Vinci alle regole monastiche certosine, alle “ville di delizia” settecentesche, all’architettura spontanea fluviale e rurale, al Movimento Moderno, all’architettura contemporanea. Alcuni hanno determinato profonde metamorfosi del territorio; altri, per dimensioni o per mancato completamento, non hanno avuto la forza di modificare il paesaggio in maniera maggiormente estesa ma costituiscono, per chi sa leggerli ed ascoltarli, una preziosa fonte per capire il nostro territorio e per intervenire progettualmente in continuità con la nostra storia.
2008
Paesaggio: l'anima dei luoghi
9788881035519
paesaggio; Movimento Moderno; razionalismo; Pavia; Ticino; Naviglio; porto; navigazione fluviale; ville di delizia; Pietro Citati; Nomi dei luoghi; Liguria; Leonardo da Vinci; Certosa; Castello Visconteo; iconografia; vedute; incisioni; Dal Re; Pollach; Gaetano Ciocca; BBPR; Giuseppe Pagano; Le Corbusier; Asnago e Vender; Aldo Rossi; Giuseppe De Finetti; Alvar Aalto
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