La globalizzazione dell'economia, passata dal controllo nazionale al regime internazionale di mercato, ha comportato necessari adeguamenti da parte delle aree urbane, entrate direttamente in competizione per l'attrazione degli Investimenti Diretti Esteri. Diverse città e regioni europee, ben consapevoli delle nuove necessità e opportunità, hanno tentato di intraprendere politiche attive per il conseguimento di vantaggi competitivi: la trasformazione urbana e architettonica di tali contesti è quasi sempre prevista all'interno di un piano strategico. La complessità e il costo delle trasformazioni pianificate condotte secondo logiche di mercato richiedono interventi che sappiano coniugare la ricerca di una qualità urbana di livello internazionale con la flessibilità necessaria per garantire ai finanziatori i più bassi margini di rischio. È dunque necessario che il lavoro del progettista si integri maggiormente con tali processi strategici così da costruire uno sguardo d'insieme sull'intero processo: dalla sua concezione alla realizzazione fisica. In mancanza di altre risorse disponibili, il riscatto dell'immagine delle città metropolitane sulla scena mondiale, come nel caso di Bilbao o Torino, costituisce una premessa imprescindibile per il rilancio economico. Nell'ottica del marketing territoriale le caratteristiche storiche delle aree urbane occidentali - la complessità e l'integrazione delle funzioni, la vitalità, la bellezza e l'ospitalità degli spazi e delle strutture pubbliche - tornano pertanto ad avere un peso determinante nel destino economico di intere regioni metropolitane. Nuove tipologie urbane, come ad esempio i parchi tecnologici, hanno ricevuto un impulso notevole così come le trasformazioni urbanistiche finalizzate, tra l'altro, al rilancio del turismo. Lo studio si concentra in maniera approfondita su due categorie principali di progetti strategici: quelli miranti soprattutto alla riqualificazione e allo sviluppo dei distretti commerciali cittadini e quelli diretti alla trasformazione, anche tramite riqualificazione, di ampi settori di aree dismesse in base alle politiche scelte per il loro riposizionamento, generalmente dirette alla creazione o al rafforzamento di cluster urbani competitivi. Entrambi richiedono l'osservanza di particolari principi progettuali in grado di integrarsi con altri saperi disciplinari: la dimensione gestionale del processo attuativo, in particolare, condiziona alla radice molte soluzioni spaziali. Il divario un tempo esistente tra pianificazione e progettazione urbana tende dunque in diversi contesti ad assottigliarsi nell'ottica di conseguire tempi di attuazione più brevi e standard più alti di qualità formale. Piano e progetto diventano, in questi casi, parti integrate di un unico processo: le trasformazioni urbane non sono governate da rigidi piani regolatori né da piani di settore, ma vengono sorrette, fino alla definizione del dettaglio dei luoghi, da principi progettuali di sintesi coerenti con le linee strategiche programmate. L'analisi di diversi casi studio europei, in particolare delle città di Birmingham e Bilbao, consente di tracciare un primo decalogo di alcuni principi progettuali ricorrenti utili a conciliare le dinamiche del mercato immobiliare con gli obiettivi di sviluppo perseguiti dalla pubbliche amministrazioni e la qualità del disegno urbano e architettonico. Nella definizione progettuale rientrano così inevitabilmente anche considerazioni rispetto ai tempi, alle priorità e alle modalità di attuazione.

Progetto urbano strategico e competitività delle aree metropolitane

VESCOVI, FRANCESCO
2006-01-01

Abstract

La globalizzazione dell'economia, passata dal controllo nazionale al regime internazionale di mercato, ha comportato necessari adeguamenti da parte delle aree urbane, entrate direttamente in competizione per l'attrazione degli Investimenti Diretti Esteri. Diverse città e regioni europee, ben consapevoli delle nuove necessità e opportunità, hanno tentato di intraprendere politiche attive per il conseguimento di vantaggi competitivi: la trasformazione urbana e architettonica di tali contesti è quasi sempre prevista all'interno di un piano strategico. La complessità e il costo delle trasformazioni pianificate condotte secondo logiche di mercato richiedono interventi che sappiano coniugare la ricerca di una qualità urbana di livello internazionale con la flessibilità necessaria per garantire ai finanziatori i più bassi margini di rischio. È dunque necessario che il lavoro del progettista si integri maggiormente con tali processi strategici così da costruire uno sguardo d'insieme sull'intero processo: dalla sua concezione alla realizzazione fisica. In mancanza di altre risorse disponibili, il riscatto dell'immagine delle città metropolitane sulla scena mondiale, come nel caso di Bilbao o Torino, costituisce una premessa imprescindibile per il rilancio economico. Nell'ottica del marketing territoriale le caratteristiche storiche delle aree urbane occidentali - la complessità e l'integrazione delle funzioni, la vitalità, la bellezza e l'ospitalità degli spazi e delle strutture pubbliche - tornano pertanto ad avere un peso determinante nel destino economico di intere regioni metropolitane. Nuove tipologie urbane, come ad esempio i parchi tecnologici, hanno ricevuto un impulso notevole così come le trasformazioni urbanistiche finalizzate, tra l'altro, al rilancio del turismo. Lo studio si concentra in maniera approfondita su due categorie principali di progetti strategici: quelli miranti soprattutto alla riqualificazione e allo sviluppo dei distretti commerciali cittadini e quelli diretti alla trasformazione, anche tramite riqualificazione, di ampi settori di aree dismesse in base alle politiche scelte per il loro riposizionamento, generalmente dirette alla creazione o al rafforzamento di cluster urbani competitivi. Entrambi richiedono l'osservanza di particolari principi progettuali in grado di integrarsi con altri saperi disciplinari: la dimensione gestionale del processo attuativo, in particolare, condiziona alla radice molte soluzioni spaziali. Il divario un tempo esistente tra pianificazione e progettazione urbana tende dunque in diversi contesti ad assottigliarsi nell'ottica di conseguire tempi di attuazione più brevi e standard più alti di qualità formale. Piano e progetto diventano, in questi casi, parti integrate di un unico processo: le trasformazioni urbane non sono governate da rigidi piani regolatori né da piani di settore, ma vengono sorrette, fino alla definizione del dettaglio dei luoghi, da principi progettuali di sintesi coerenti con le linee strategiche programmate. L'analisi di diversi casi studio europei, in particolare delle città di Birmingham e Bilbao, consente di tracciare un primo decalogo di alcuni principi progettuali ricorrenti utili a conciliare le dinamiche del mercato immobiliare con gli obiettivi di sviluppo perseguiti dalla pubbliche amministrazioni e la qualità del disegno urbano e architettonico. Nella definizione progettuale rientrano così inevitabilmente anche considerazioni rispetto ai tempi, alle priorità e alle modalità di attuazione.
2006
Libreria Clup
8870908658
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11311/686319
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact