Dal “globale” al “locale”: è la descrizione che forse meglio di tutte sintetizza i contenuti e l’approccio metodologico di questo lavoro di ricerca e che con più efficacia esprime le contraddizioni e i paradossi che oggi interessano il mondo del caffè. Un mondo che per l’articolazione geografica delle fasi di produzione, commercio e trasformazione rappresenta una delle poche industrie veramente “globali” nello scenario internazionale; un’mondo cui appartengono Paesi in via di sviluppo e Paesi sviluppati, grandi multinazionali del trading e della torrefazione e piccole imprese a carattere locale. In tal senso, come si è dimostrato nel corso della trattazione, quello del caffè è senza dubbio uno dei territori ideali dello scontro tra i fautori e gli avversari della “globalizzazione”; dove una profonda crisi dei prezzi, frutto di uno strutturale eccesso di offerta, ha determinato per molti Paesi produttori delle condizioni operative insostenibili, dove i ricavi non sono sovente in grado di coprire neanche i costi marginali di produzione. Eppure, quella del caffè – se si abbandona una prospettiva macroeconomica - è anche una vera e propria “industria”, con una sua struttura di domanda e un suo sistema di offerta, con le sue imprese “eccellenti” che attraverso opportune strategie competitive sono riuscite a realizzare dei vantaggi competitivi sostenibili. Molte di queste imprese – a cui è stata dedicata una apposita sezione di “case histories” - sono italiane, a testimonianza del ruolo e della rilevanza che il nostro Paese riveste nel mondo del caffè. Ma l’aspetto forse più interessante della ricerca consiste nella scoperta, tra i due estremi del “mercato” e dell”impresa” di una terza – e intermedia – dimensione di analisi e approfondimento: i sistemi territoriali. Sotto questa prospettiva, il mondo del caffè può essere considerato come il prodotto di una pluralità di culture locali e di tradizioni storiche, di specifici “luoghi” del commercio e della produzione: è un mondo – in altre parole - dove la localizzazione assume ancora una rilevanza economica e strategica decisiva. Collocata saldamente al centro della rete di relazioni economiche e commerciali che costituiscono la Global Coffee Supply Chain, la città di Trieste rappresenta un caso unico nel panorama nazionale e mondiale, trovandovi collocazione uno dei pochi casi di filiera integrata del caffè in un Paese produttore, e dove gli operatori e le attività collegate al commercio e alla trasformazione del caffè spaziano dalle attività di esportazione, a quelle di trading e importazione, alle spedizioni internazionali, alla logistica, alle lavorazioni sul caffè crudo, per finire con la torrefazione e la decaffeinizzazione. Il presente lavoro ha analizzato approfonditamente il sistema triestino del caffè e lo ha collocato entro le grandi dinamiche evolutive internazionali del settore, dimostrando che esso – pur con tante contraddizioni e debolezze strutturali, che sono emerse con particolare evidenza nel confronto con il sistema Amburgo - può essere considerato un sistema integrato e completo, che per le sue caratteristiche di efficienza, di disponibilità di know how, di elevato dinamismo imprenditoriale, di dotazioni infrastrutturali, può configurarsi come un vero e proprio “centro di eccellenza” sul piano internazionale, ovvero come una “piattaforma globale” in grado di svolgere oggi e in prospettiva un ruolo di riferimento e di leadership a livello mondiale.

L’industria del caffè. Analisi di settore, casi di eccellenza e sistemi territoriali

TRACOGNA, ANDREA
2005-01-01

Abstract

Dal “globale” al “locale”: è la descrizione che forse meglio di tutte sintetizza i contenuti e l’approccio metodologico di questo lavoro di ricerca e che con più efficacia esprime le contraddizioni e i paradossi che oggi interessano il mondo del caffè. Un mondo che per l’articolazione geografica delle fasi di produzione, commercio e trasformazione rappresenta una delle poche industrie veramente “globali” nello scenario internazionale; un’mondo cui appartengono Paesi in via di sviluppo e Paesi sviluppati, grandi multinazionali del trading e della torrefazione e piccole imprese a carattere locale. In tal senso, come si è dimostrato nel corso della trattazione, quello del caffè è senza dubbio uno dei territori ideali dello scontro tra i fautori e gli avversari della “globalizzazione”; dove una profonda crisi dei prezzi, frutto di uno strutturale eccesso di offerta, ha determinato per molti Paesi produttori delle condizioni operative insostenibili, dove i ricavi non sono sovente in grado di coprire neanche i costi marginali di produzione. Eppure, quella del caffè – se si abbandona una prospettiva macroeconomica - è anche una vera e propria “industria”, con una sua struttura di domanda e un suo sistema di offerta, con le sue imprese “eccellenti” che attraverso opportune strategie competitive sono riuscite a realizzare dei vantaggi competitivi sostenibili. Molte di queste imprese – a cui è stata dedicata una apposita sezione di “case histories” - sono italiane, a testimonianza del ruolo e della rilevanza che il nostro Paese riveste nel mondo del caffè. Ma l’aspetto forse più interessante della ricerca consiste nella scoperta, tra i due estremi del “mercato” e dell”impresa” di una terza – e intermedia – dimensione di analisi e approfondimento: i sistemi territoriali. Sotto questa prospettiva, il mondo del caffè può essere considerato come il prodotto di una pluralità di culture locali e di tradizioni storiche, di specifici “luoghi” del commercio e della produzione: è un mondo – in altre parole - dove la localizzazione assume ancora una rilevanza economica e strategica decisiva. Collocata saldamente al centro della rete di relazioni economiche e commerciali che costituiscono la Global Coffee Supply Chain, la città di Trieste rappresenta un caso unico nel panorama nazionale e mondiale, trovandovi collocazione uno dei pochi casi di filiera integrata del caffè in un Paese produttore, e dove gli operatori e le attività collegate al commercio e alla trasformazione del caffè spaziano dalle attività di esportazione, a quelle di trading e importazione, alle spedizioni internazionali, alla logistica, alle lavorazioni sul caffè crudo, per finire con la torrefazione e la decaffeinizzazione. Il presente lavoro ha analizzato approfonditamente il sistema triestino del caffè e lo ha collocato entro le grandi dinamiche evolutive internazionali del settore, dimostrando che esso – pur con tante contraddizioni e debolezze strutturali, che sono emerse con particolare evidenza nel confronto con il sistema Amburgo - può essere considerato un sistema integrato e completo, che per le sue caratteristiche di efficienza, di disponibilità di know how, di elevato dinamismo imprenditoriale, di dotazioni infrastrutturali, può configurarsi come un vero e proprio “centro di eccellenza” sul piano internazionale, ovvero come una “piattaforma globale” in grado di svolgere oggi e in prospettiva un ruolo di riferimento e di leadership a livello mondiale.
2005
9788883636615
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