Il presente contributo intende mettere a confronto due metodologie diverse nella ricomposizione di una carta realizzata ad inizio dello scorso secolo, la ‘Pianta topografica della città di Trieste’ per un suo futuro utilizzo in un WebGIS letterario. Disponibile in venti tavole, ne viene analizzato un campione: nel dettaglio vengono prese in esame le quattro tavole relative al centro storico della città. Come accennato, per la realizzazione del mosaico cartografico si pongono a confronto due metodologie cercando di evidenziarne le diverse problematiche da affrontare. Nel primo caso, ogni tavola viene dapprima georiferita autonomamente e successivamente viene accostata allle restanti (a loro volta precedentemente georiferite). Nel secondo caso, invece, utilizzando programmi di photo editing viene dapprima creato il mosaico che successivamente viene georiferito in ambiente GIS. Il risultato evidenzia come la seconda metodologia, malgrado sia caratterizzata da un errore quadratico medio più elevato, sia da preferire alla prima perchè minimizza le deformazioni dovute alla traslazione e alla rotazione della carta durante la procedura di georeferenziazione.

Ricomposizione in ambito GIS della ‘Pianta topografica della città di Trieste’ del 1912

Mauro Giovanni
;
2018-01-01

Abstract

Il presente contributo intende mettere a confronto due metodologie diverse nella ricomposizione di una carta realizzata ad inizio dello scorso secolo, la ‘Pianta topografica della città di Trieste’ per un suo futuro utilizzo in un WebGIS letterario. Disponibile in venti tavole, ne viene analizzato un campione: nel dettaglio vengono prese in esame le quattro tavole relative al centro storico della città. Come accennato, per la realizzazione del mosaico cartografico si pongono a confronto due metodologie cercando di evidenziarne le diverse problematiche da affrontare. Nel primo caso, ogni tavola viene dapprima georiferita autonomamente e successivamente viene accostata allle restanti (a loro volta precedentemente georiferite). Nel secondo caso, invece, utilizzando programmi di photo editing viene dapprima creato il mosaico che successivamente viene georiferito in ambiente GIS. Il risultato evidenzia come la seconda metodologia, malgrado sia caratterizzata da un errore quadratico medio più elevato, sia da preferire alla prima perchè minimizza le deformazioni dovute alla traslazione e alla rotazione della carta durante la procedura di georeferenziazione.
2018
978-88-941232-1-0
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