Il proliferare in diverse regioni europee di numerose traiettorie valdesi tra basso Medioevo e prima età moderna pone ancora oggi diverse questioni, tra le quali la più evidente riguarda l'identità dei soggetti e dei tramiti di quella espansione. Nel suo insieme la presente ricerca si snoda attraverso due momenti complementari. Il primo rilegge, con nuove prospettive interpretative alcuni percorsi di storia valdese tratteggiati fra Cinque e Seicento: il fine è quello di mostrare come l'influenza esercitata dalla riforma calvinista sulla primissima storiografia attenta al movimento valdese ne abbia orientato il contenuto verso un'ottica tendente ad offuscare una parte della storia dello steso movimento, lasciando da parte la vicenda dell'espansione del valdismo bassomedievale nel suo complesso e trascurando un'analisi più dettagliata dei valdismi europei, tra cui quelli radicatisi nel Mezzogiorno d'Italia. Individuare la presenza materiale di «valdismi» al di là dei tribunali inquisitoriali sul finire del '400 nell'Italia meridionale è il secondo momento della ricerca che qui presentiamo: l'obiettivo è colmare qualche lacuna originata dalla storiografia già accennata e giunta fino a noi. Esso riguarda un inedito insediamento valdese rintracciato nella Campania del Quattrocento e molto probabilmente riveniente dalle valli piemontesi. Si tratta di un’indagine esplorativa, condotta sulla fonte notarile e tendente ad individuare, anche attraverso l’utilizzo di fonti già note, la distribuzione sul territorio campano di comunità valdesi clandestine, la cui esistenza, pur prevedibile, non era stata posta in luce fino ad ora. Il ritrovamento di queste tracce riveste per noi molta importanza, posta in relazione a due fattori: in primo luogo, alla difficilissima individuazione di una realtà ereticale che, protetta da comportamenti nicodemitici, si cela totalmente nel Mezzogiorno d’Italia per tutto il secondo Medioevo e fino alla prima metà del secolo XVI; in secondo luogo, perché ci consente la possibilità di determinare una nuova mappa storica delle comunità valdesi presenti in Campania tra Medioevo e prima età moderna.
Presenze valdesi nel Mezzogiorno d'Italia (secoli XV-XVII)
TORTORA, Alfonso
2004-01-01
Abstract
Il proliferare in diverse regioni europee di numerose traiettorie valdesi tra basso Medioevo e prima età moderna pone ancora oggi diverse questioni, tra le quali la più evidente riguarda l'identità dei soggetti e dei tramiti di quella espansione. Nel suo insieme la presente ricerca si snoda attraverso due momenti complementari. Il primo rilegge, con nuove prospettive interpretative alcuni percorsi di storia valdese tratteggiati fra Cinque e Seicento: il fine è quello di mostrare come l'influenza esercitata dalla riforma calvinista sulla primissima storiografia attenta al movimento valdese ne abbia orientato il contenuto verso un'ottica tendente ad offuscare una parte della storia dello steso movimento, lasciando da parte la vicenda dell'espansione del valdismo bassomedievale nel suo complesso e trascurando un'analisi più dettagliata dei valdismi europei, tra cui quelli radicatisi nel Mezzogiorno d'Italia. Individuare la presenza materiale di «valdismi» al di là dei tribunali inquisitoriali sul finire del '400 nell'Italia meridionale è il secondo momento della ricerca che qui presentiamo: l'obiettivo è colmare qualche lacuna originata dalla storiografia già accennata e giunta fino a noi. Esso riguarda un inedito insediamento valdese rintracciato nella Campania del Quattrocento e molto probabilmente riveniente dalle valli piemontesi. Si tratta di un’indagine esplorativa, condotta sulla fonte notarile e tendente ad individuare, anche attraverso l’utilizzo di fonti già note, la distribuzione sul territorio campano di comunità valdesi clandestine, la cui esistenza, pur prevedibile, non era stata posta in luce fino ad ora. Il ritrovamento di queste tracce riveste per noi molta importanza, posta in relazione a due fattori: in primo luogo, alla difficilissima individuazione di una realtà ereticale che, protetta da comportamenti nicodemitici, si cela totalmente nel Mezzogiorno d’Italia per tutto il secondo Medioevo e fino alla prima metà del secolo XVI; in secondo luogo, perché ci consente la possibilità di determinare una nuova mappa storica delle comunità valdesi presenti in Campania tra Medioevo e prima età moderna.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.