Il saggio racconta i primi mesi di “Lascia o raddoppia?”, la trasmissione che diede il via alla diffusione della televisione in Italia. Alla base del successo del programma c’erano sicuramente la bravura e la capacità del presentatore, Mike Bongiorno. Vissuto negli Usa e abituato alla televisione americana Bongiorno capì subito che era fondamentale scegliere con cura i concorrenti, selezionando quelli che fossero preparati e che, nel contempo, potessero diventare veri e propri “personaggi”. Non a caso la trasmissione iniziò a prendere quota con Lando Degoli, professore di matematica a Carpi, la cui mancata risposta alla domanda di 2 milioni 560.000 lire («in quale opera Verdi usò il controfagotto?») fu considerata troppo difficile per un dilettante. Il “caso Degoli” suscitò moltissime polemiche che arrivarono persino a un’interrogazione parlamentare. Alla fine il Comitato di esperti, nominato ad hoc, riammise Degoli, il quale però rinunciò dichiarando che voleva restare per sempre “l'uomo del controfagotto” come l'aveva definito Mike. Dopo Degoli l’altra concorrente che contribuì al definitivo affermarsi del programma fu Paola Bolognani. La diciottenne Paola si presentava su una materia prettamente “maschile”, il calcio, riuscendo a vincere l’intera somma finale di 5 milioni 120.000 lire. La Bolognani può essere letta come il paradigma della via italiana alla modernità, portatrice come era di nuovi modelli culturali radicati però nella tradizione. Pur mostrandosi, infatti, una ragazza moderna che non temeva di effettuare incursioni in campi prettamente maschili, ambiva però al matrimonio e a costituirsi una famiglia: la prima cosa che avrebbe fatta con i soldi vinti sarebbe stata - dichiarò - comprare un abito da sposa.

I sogni nel cassetto. Inizia la pandemia "Lascia o raddoppia?"

CAVALLO, Pietro
2016-01-01

Abstract

Il saggio racconta i primi mesi di “Lascia o raddoppia?”, la trasmissione che diede il via alla diffusione della televisione in Italia. Alla base del successo del programma c’erano sicuramente la bravura e la capacità del presentatore, Mike Bongiorno. Vissuto negli Usa e abituato alla televisione americana Bongiorno capì subito che era fondamentale scegliere con cura i concorrenti, selezionando quelli che fossero preparati e che, nel contempo, potessero diventare veri e propri “personaggi”. Non a caso la trasmissione iniziò a prendere quota con Lando Degoli, professore di matematica a Carpi, la cui mancata risposta alla domanda di 2 milioni 560.000 lire («in quale opera Verdi usò il controfagotto?») fu considerata troppo difficile per un dilettante. Il “caso Degoli” suscitò moltissime polemiche che arrivarono persino a un’interrogazione parlamentare. Alla fine il Comitato di esperti, nominato ad hoc, riammise Degoli, il quale però rinunciò dichiarando che voleva restare per sempre “l'uomo del controfagotto” come l'aveva definito Mike. Dopo Degoli l’altra concorrente che contribuì al definitivo affermarsi del programma fu Paola Bolognani. La diciottenne Paola si presentava su una materia prettamente “maschile”, il calcio, riuscendo a vincere l’intera somma finale di 5 milioni 120.000 lire. La Bolognani può essere letta come il paradigma della via italiana alla modernità, portatrice come era di nuovi modelli culturali radicati però nella tradizione. Pur mostrandosi, infatti, una ragazza moderna che non temeva di effettuare incursioni in campi prettamente maschili, ambiva però al matrimonio e a costituirsi una famiglia: la prima cosa che avrebbe fatta con i soldi vinti sarebbe stata - dichiarò - comprare un abito da sposa.
2016
9788820766603
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/4682241
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