The concept of smart city is in itself reticular and systemic, finalized to sustainable development and to improving the quality of life. The network idea refers to an urban world based on principles of equality and governance. It is a perspective that, in a virtual way, replicates and strengthens the link between geometry and democracy: to “isonomy” of the Hippodamian urban model correspond the virtual networks of the contemporary city. The cartography, in turn, became “democratic” and “participatory” through ICT, has implemented these instances, giving opportunities to many users to interact with digital maps. An example is OpenStreetMap, a collaborative project to create free content maps, through the cooperation of users around the world. Considering the theoretical implications of the concept of smart city, this project is an interesting spark for thought on the possibilities offered by OpenData for territorial government policies in “smart” optic. The goal of this research, therefore, is an analisys, from a geographical point of view, of the theoretical assumptions and of the scientific reliability of the cartographic application “open”, in reference to some case studies and in comparison with some traditional cartographic representations of the territory.

Il concetto di smart city è intrinsecamente reticolare e sistemico, finalizzato allo sviluppo sostenibile e al miglioramento della qualità della vita. L’idea di rete rimanda a un universo urbano fondato su princìpi di uguaglianza e di governance. Una prospettiva che in chiave “virtuale” replica e rafforza il nesso tra geometria e democrazia: all’“isonomia” garantita dal modello reticolare ippodameo fanno eco le reti virtuali della città contemporanea. La cartografia, a sua volta, divenuta con le ICT “democratica” e “partecipativa”, ha messo in atto tali istanze, dando possibilità a più utenti di interagire con mappe digitali. Ne rappresenta un esempio OpenStreetMap, un progetto collaborativo finalizzato a creare mappe a contenuto libero, attraverso la cooperazione di utenti di tutto il mondo. Vagliando le implicazioni teoriche del concetto di smart city, questo progetto è un interessante spunto di riflessione sulle possibilità offerte dagli opendata per le politiche di governo territoriale in ottica “smart”. La presente ricerca punta quindi a esaminare da un punto di vista geografico i presupposti teorici e l’affidabilità scientifica delle applicazioni cartografiche “aperte”, in riferimento ad alcuni casi di studio e in comparazione con alcune rappresentazioni cartografiche tradizionali del territorio.

Smart city e governance del territorio. Le potenzialità degli opendata cartografici attraverso alcuni casi di studio

Siniscalchi Silvia
2017-01-01

Abstract

The concept of smart city is in itself reticular and systemic, finalized to sustainable development and to improving the quality of life. The network idea refers to an urban world based on principles of equality and governance. It is a perspective that, in a virtual way, replicates and strengthens the link between geometry and democracy: to “isonomy” of the Hippodamian urban model correspond the virtual networks of the contemporary city. The cartography, in turn, became “democratic” and “participatory” through ICT, has implemented these instances, giving opportunities to many users to interact with digital maps. An example is OpenStreetMap, a collaborative project to create free content maps, through the cooperation of users around the world. Considering the theoretical implications of the concept of smart city, this project is an interesting spark for thought on the possibilities offered by OpenData for territorial government policies in “smart” optic. The goal of this research, therefore, is an analisys, from a geographical point of view, of the theoretical assumptions and of the scientific reliability of the cartographic application “open”, in reference to some case studies and in comparison with some traditional cartographic representations of the territory.
2017
Il concetto di smart city è intrinsecamente reticolare e sistemico, finalizzato allo sviluppo sostenibile e al miglioramento della qualità della vita. L’idea di rete rimanda a un universo urbano fondato su princìpi di uguaglianza e di governance. Una prospettiva che in chiave “virtuale” replica e rafforza il nesso tra geometria e democrazia: all’“isonomia” garantita dal modello reticolare ippodameo fanno eco le reti virtuali della città contemporanea. La cartografia, a sua volta, divenuta con le ICT “democratica” e “partecipativa”, ha messo in atto tali istanze, dando possibilità a più utenti di interagire con mappe digitali. Ne rappresenta un esempio OpenStreetMap, un progetto collaborativo finalizzato a creare mappe a contenuto libero, attraverso la cooperazione di utenti di tutto il mondo. Vagliando le implicazioni teoriche del concetto di smart city, questo progetto è un interessante spunto di riflessione sulle possibilità offerte dagli opendata per le politiche di governo territoriale in ottica “smart”. La presente ricerca punta quindi a esaminare da un punto di vista geografico i presupposti teorici e l’affidabilità scientifica delle applicazioni cartografiche “aperte”, in riferimento ad alcuni casi di studio e in comparazione con alcune rappresentazioni cartografiche tradizionali del territorio.
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