Mentre per l'Aristotele della Politeia e dell'Etica la dimensione della polis è l'unica entro la quale l'uomo, animale sociale, può realizzare la propria eudaimonia (felicità); per Dante Alighieri il Comune medioevale è luogo di instabilità e precarietà sociale, salvo che nella memoria della “Fiorenza dentro da la cerchia antica”, ove “si stava in pace, sobria e pudica” (Paradiso, XV, 97-99). Quindi lo "spazio pubblico" del pensiero politico dantesco è quello dell'impero, l'unico in grado di portare ovunque giustizia e pace. E tuttavia, quella che pare una discrasia profonda fra il Fiorentino e il "Maestro di color che sanno", potrebbe non esserlo affatto, se si considera autentica la c.d. “lettera ad Alessandro sul governo del mondo”, che solo di recente i filologi iniziano ad attribuire allo Stagirita: diverse sono le consonanze con il pensiero espresso da Dante nella Sua Monarchia, che consentono di iscrivere tanto Aristotele quanto Dante nel filone degli intellettuali che hanno creduto nel sogno universalistico della pace fra i popoli. Un filone proficuo e ricco di contributi, dalla filosofia stoica al Cristianesimo, da Immanuel Kant ad Hans Kelsen a Jürgen Habermas.

Lo “spazio pubblico” locale e quello universale in Aristotele e in Dante Alighieri.

Marco Galdi
2019-01-01

Abstract

Mentre per l'Aristotele della Politeia e dell'Etica la dimensione della polis è l'unica entro la quale l'uomo, animale sociale, può realizzare la propria eudaimonia (felicità); per Dante Alighieri il Comune medioevale è luogo di instabilità e precarietà sociale, salvo che nella memoria della “Fiorenza dentro da la cerchia antica”, ove “si stava in pace, sobria e pudica” (Paradiso, XV, 97-99). Quindi lo "spazio pubblico" del pensiero politico dantesco è quello dell'impero, l'unico in grado di portare ovunque giustizia e pace. E tuttavia, quella che pare una discrasia profonda fra il Fiorentino e il "Maestro di color che sanno", potrebbe non esserlo affatto, se si considera autentica la c.d. “lettera ad Alessandro sul governo del mondo”, che solo di recente i filologi iniziano ad attribuire allo Stagirita: diverse sono le consonanze con il pensiero espresso da Dante nella Sua Monarchia, che consentono di iscrivere tanto Aristotele quanto Dante nel filone degli intellettuali che hanno creduto nel sogno universalistico della pace fra i popoli. Un filone proficuo e ricco di contributi, dalla filosofia stoica al Cristianesimo, da Immanuel Kant ad Hans Kelsen a Jürgen Habermas.
2019
978-618-5329-27-3
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