The contribution addresses the issue of Neighborhood Watch in Italy, with the aim of mapping the phenomenon on the national territory and verifying if and to what extent the spatialization of this type of association is related to other variables, such as crime levels and presence of immigrants.

Il presente contributo prende in esame caratteristiche, drivers e patterns del Neighborhood Watch o Controllo del Vicinato (da qui in avanti CdV) , perseguendo nello specifico un duplice obiettivo: pervenire ad una mappatura del fenomeno sul territorio nazionale e verificare se e in che misura la spazializzazione di tale tipologia associativa risulti correlata ad altre variabili, come i livelli di criminalità e la presenza di immigrati. Sono in questa sede presentati i primi risultato del lavoro. L’intento è quello di valutare se e fino a che punto la presenza di gruppi CdV possa essere considerata una proxy del capitale sociale e relazionale locale o, se piuttosto, essa non sia interpretabile come espressione di un atteggiamento di chiusura localistica verso l’esterno e il diverso.

Nuove pratiche di confinamento nello spazio urbano: l’esperienza italiana del controllo di vicinato

Giorgia Iovino
2020-01-01

Abstract

The contribution addresses the issue of Neighborhood Watch in Italy, with the aim of mapping the phenomenon on the national territory and verifying if and to what extent the spatialization of this type of association is related to other variables, such as crime levels and presence of immigrants.
2020
9788890892660
Il presente contributo prende in esame caratteristiche, drivers e patterns del Neighborhood Watch o Controllo del Vicinato (da qui in avanti CdV) , perseguendo nello specifico un duplice obiettivo: pervenire ad una mappatura del fenomeno sul territorio nazionale e verificare se e in che misura la spazializzazione di tale tipologia associativa risulti correlata ad altre variabili, come i livelli di criminalità e la presenza di immigrati. Sono in questa sede presentati i primi risultato del lavoro. L’intento è quello di valutare se e fino a che punto la presenza di gruppi CdV possa essere considerata una proxy del capitale sociale e relazionale locale o, se piuttosto, essa non sia interpretabile come espressione di un atteggiamento di chiusura localistica verso l’esterno e il diverso.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/4758983
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