L’Università di Ferrara e il Comune di Copparo nell’ambito del progetto WARBO Innovative Technologies for the Sustainable Management of Water Resources - Tecnologie innovative per la gestione sostenibile delle risorse idriche - grazie ad un finanziamento del programma LIFE+ hanno, realizzato azioni dimostrative di ricarica artificiale degli acquiferi e depurazione delle acque nell’area test della pianura alluvionale del Po nel Comune di Copparo (FE). Le attività di ricarica condotte presso il Comune hanno consentito lo sviluppo di metodologie innovative per il recupero e la valorizzazione delle risorse idriche ai fini della ricarica artificiale degli acquiferi è uno degli adempimenti necessari ai fini della sostenibilità del ciclo dell’acqua in ambiente sia rurale sia urbano. Il risparmio di risorse idriche è indirizzato a garantire la resilienza delle pratiche agricole ai cambiamenti climatici e a contrastare la desertificazione in un territorio caratterizzato da fenomeni di salinizzazione degli acquiferi. Le azioni adottate permettono di contrastare l’inquinamento diffuso degli acquiferi e, inoltre, contribuire alla gestione dei surplus idrici derivati dalle piogge brevi ed intense sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici, responsabili spesso di disastri ambientali e alluvioni. L’Università di Ferrara e il Comune di Copparo hanno identificato nella risalita di acque fossili metanifere la principale causa negli acquiferi dell’inquinamento diffuso da metalli potenzialemnte tossico-nocivi e delle dinamiche di salinizzazione del suolo e degli acquiferi verificando la capacità di contrasto alla risalita dei plume di acue metanifere salate con il conferimento di acque dolci di buona qualità agli acquiferi tramite bacini di infiltrazione. Le attività condotte a Copparo hanno permesso di affrontare e risolvere il problema della salinizzazione delle acque degli invasi derivati dalle attività estrattive dovuti alla forte evaporazione delle acque durante i prolungati periodi siccitosi della stagione estiva, garantendo per questi contesti ambientali condizioni di elevata qualità attraverso la ricarica artificiale con acque a bassa salinità e più bassa temperatura. Le risorse idriche fornite per la ricarica derivano prevalentemente dai surplus idrici derivati dai temporali estivi per cui concorrono alle azioni di messa in sicurezza idraulica del territorio, ma che concorrono anche ad alimentare l’acquifero con acque a bassa salinità. La fornitura di acque di buona qualità ha ricadute positive sulla produttività agricola delle aree limitrofe agli impianti. Il progetto attraverso le azioni dimostrative fornisce i protocolli applicativi sulle buone pratiche da adottare per il recupero delle risorse idriche in aree urbane ed extraurbane in adempimento della direttiva acqua e direttiva alluvioni e, attraverso un approccio eco sistemico, supporta azioni di salvaguardia della biodiversità e valorizzazione del paesaggio. Le azioni di ricarica effettuate nell’area di Copparo hanno dimostrato come i canali e gli invasi possano essere progettati ai fini dell’incremento della capacità di infiltrazione delle acque di deflusso in modo da salvaguardare gli acquiferi e, nel contempo, rafforzare la rete ecologica e la salvaguardia del paesaggio rurale. Il bilancio costi-benefici delle attività di ricarica effettuate nell’ambito del progetto supportano interventi di rafforzamento delle aree verdi attrezzate in ambiente urbano dove le acque piovane possono essere depurate e recuperate sia per il loro riutilizzo ma anche ai fini della ricarica artificiale che rientra negli obiettivi prioritari dei programmi Smart Comunities. Le metodologie di caratterizzazione e monitoraggio sviluppate con il progetto WARBO sono state condivise con la partnerschip coordinata dall’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS) al fine di sviluppare un modello condiviso di ricarica artificiale che ha messo a confronto le dinamiche di ricarica artificiale degli acquiferi definite dalla OGS e del progetto WARBO nel test site dell’alta pianura Friulana (Regione Friuli Venezia Giulia). Infine il progetto fornisce suggerimenti per migliorare le capacità depuranti dei canali attraverso la piantumazione lungo le sponde dei canali con alberi ad alto fusto al fine di ridurre gli sbalzi termici (utile per la sopravvivenza di specie acquatiche termosensibili) e aumentare la capacità di cattura di GHG (gas ad elevato effetto serra) e nitrati.

Gestione ‘smart’ delle risorse idriche

VACCARO, Carmela;ABU-ZEID, Nasser;LANFREDI, Massimo;LEIS, Marilena;PEPI, Salvatore;PEZZI, Marco;RUSSO, Sabrina;VOLPE, Lisa
2015

Abstract

L’Università di Ferrara e il Comune di Copparo nell’ambito del progetto WARBO Innovative Technologies for the Sustainable Management of Water Resources - Tecnologie innovative per la gestione sostenibile delle risorse idriche - grazie ad un finanziamento del programma LIFE+ hanno, realizzato azioni dimostrative di ricarica artificiale degli acquiferi e depurazione delle acque nell’area test della pianura alluvionale del Po nel Comune di Copparo (FE). Le attività di ricarica condotte presso il Comune hanno consentito lo sviluppo di metodologie innovative per il recupero e la valorizzazione delle risorse idriche ai fini della ricarica artificiale degli acquiferi è uno degli adempimenti necessari ai fini della sostenibilità del ciclo dell’acqua in ambiente sia rurale sia urbano. Il risparmio di risorse idriche è indirizzato a garantire la resilienza delle pratiche agricole ai cambiamenti climatici e a contrastare la desertificazione in un territorio caratterizzato da fenomeni di salinizzazione degli acquiferi. Le azioni adottate permettono di contrastare l’inquinamento diffuso degli acquiferi e, inoltre, contribuire alla gestione dei surplus idrici derivati dalle piogge brevi ed intense sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici, responsabili spesso di disastri ambientali e alluvioni. L’Università di Ferrara e il Comune di Copparo hanno identificato nella risalita di acque fossili metanifere la principale causa negli acquiferi dell’inquinamento diffuso da metalli potenzialemnte tossico-nocivi e delle dinamiche di salinizzazione del suolo e degli acquiferi verificando la capacità di contrasto alla risalita dei plume di acue metanifere salate con il conferimento di acque dolci di buona qualità agli acquiferi tramite bacini di infiltrazione. Le attività condotte a Copparo hanno permesso di affrontare e risolvere il problema della salinizzazione delle acque degli invasi derivati dalle attività estrattive dovuti alla forte evaporazione delle acque durante i prolungati periodi siccitosi della stagione estiva, garantendo per questi contesti ambientali condizioni di elevata qualità attraverso la ricarica artificiale con acque a bassa salinità e più bassa temperatura. Le risorse idriche fornite per la ricarica derivano prevalentemente dai surplus idrici derivati dai temporali estivi per cui concorrono alle azioni di messa in sicurezza idraulica del territorio, ma che concorrono anche ad alimentare l’acquifero con acque a bassa salinità. La fornitura di acque di buona qualità ha ricadute positive sulla produttività agricola delle aree limitrofe agli impianti. Il progetto attraverso le azioni dimostrative fornisce i protocolli applicativi sulle buone pratiche da adottare per il recupero delle risorse idriche in aree urbane ed extraurbane in adempimento della direttiva acqua e direttiva alluvioni e, attraverso un approccio eco sistemico, supporta azioni di salvaguardia della biodiversità e valorizzazione del paesaggio. Le azioni di ricarica effettuate nell’area di Copparo hanno dimostrato come i canali e gli invasi possano essere progettati ai fini dell’incremento della capacità di infiltrazione delle acque di deflusso in modo da salvaguardare gli acquiferi e, nel contempo, rafforzare la rete ecologica e la salvaguardia del paesaggio rurale. Il bilancio costi-benefici delle attività di ricarica effettuate nell’ambito del progetto supportano interventi di rafforzamento delle aree verdi attrezzate in ambiente urbano dove le acque piovane possono essere depurate e recuperate sia per il loro riutilizzo ma anche ai fini della ricarica artificiale che rientra negli obiettivi prioritari dei programmi Smart Comunities. Le metodologie di caratterizzazione e monitoraggio sviluppate con il progetto WARBO sono state condivise con la partnerschip coordinata dall’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS) al fine di sviluppare un modello condiviso di ricarica artificiale che ha messo a confronto le dinamiche di ricarica artificiale degli acquiferi definite dalla OGS e del progetto WARBO nel test site dell’alta pianura Friulana (Regione Friuli Venezia Giulia). Infine il progetto fornisce suggerimenti per migliorare le capacità depuranti dei canali attraverso la piantumazione lungo le sponde dei canali con alberi ad alto fusto al fine di ridurre gli sbalzi termici (utile per la sopravvivenza di specie acquatiche termosensibili) e aumentare la capacità di cattura di GHG (gas ad elevato effetto serra) e nitrati.
2015
resilienza, cambiamenti climatici, ricarica degli acquiferi
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