Il Liber peregrinationis ad Loca Sancta di Nicolaus de Marthono de civitate Calinensi è uno dei più preziosi documenti di viaggio del XIV sec. (PARIGI, BN, fondo latino 6521). Fonte primaria per questo studio è stata l’edizione, con testo a fronte, curata da Michele Piccirillo OFM [18 novembre 1944, Casanova di Carinola (CE) – 26 ottobre 2008, Livorno], uno dei più famosi archeologi di Terra Santa e insigne biblista. L’analisi del diario di viaggio di questo personaggio permette alcune sorprendenti considerazioni. Nicola è il primo pellegrino ad attribuire ai Frati Minori di Gerusalemme - residenti nel convento del monte Sion - il ruolo di guida ai luoghi santi, ed è il primo europeo a incontrare, di persona, pellegrini etìopi che gli riferiscono un miracolo, relativo all’apostolo Tommaso che si rinnova, anno dopo anno, in un’isola indiana. La descrizione del miracolo presenta una notevole familiarità con il Sinassario etìopico, o meglio con «un primo brano che si sa fu tradotto in ge'ez non molto prima del 1397», e perciò una fonte disponibile in forma scritta soltanto alcuni anni dopo il viaggio del nostro notaio. Tutto ciò in apparente contrasto con l’opinione comune che riconosce nel notaio una persona poco colta.

Il “Liber peregrinationis” di Nicola de Martoni: alcune osservazioni

CONTE, ROSA
2008-01-01

Abstract

Il Liber peregrinationis ad Loca Sancta di Nicolaus de Marthono de civitate Calinensi è uno dei più preziosi documenti di viaggio del XIV sec. (PARIGI, BN, fondo latino 6521). Fonte primaria per questo studio è stata l’edizione, con testo a fronte, curata da Michele Piccirillo OFM [18 novembre 1944, Casanova di Carinola (CE) – 26 ottobre 2008, Livorno], uno dei più famosi archeologi di Terra Santa e insigne biblista. L’analisi del diario di viaggio di questo personaggio permette alcune sorprendenti considerazioni. Nicola è il primo pellegrino ad attribuire ai Frati Minori di Gerusalemme - residenti nel convento del monte Sion - il ruolo di guida ai luoghi santi, ed è il primo europeo a incontrare, di persona, pellegrini etìopi che gli riferiscono un miracolo, relativo all’apostolo Tommaso che si rinnova, anno dopo anno, in un’isola indiana. La descrizione del miracolo presenta una notevole familiarità con il Sinassario etìopico, o meglio con «un primo brano che si sa fu tradotto in ge'ez non molto prima del 1397», e perciò una fonte disponibile in forma scritta soltanto alcuni anni dopo il viaggio del nostro notaio. Tutto ciò in apparente contrasto con l’opinione comune che riconosce nel notaio una persona poco colta.
2008
Arte Tipografica
Nazionale
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