Agile ricognizione dei dipinti conservati nei luoghi di culto di Istrana e del suo circondario, un ambito periferico che non ha conosciuto l’interesse della letteratura periegetica, con l’eccezione dell’erudito Francesco Scipione Fapanni. La ricognizione del quale, compiuta nel 1860, è rimasta manoscritta. Il censimento e valutazione critica delle opere di interesse rientra nell’interesse per i territori periferici, deriva dall’attività di catalogazione capillare (ora informatizzata) ed è sollecitata dalle iniziative di restauro promosse dalle istituzioni locali d’intesa con le competenti soprintendenze. Nel caso specifico, si sono potute valorizzare in sede critica per la prima volta opere del Tardomanierismo del Settecento e dell’Ottocento di interesse non trascurabile, segno della dinamica di interessi imprenditoriali degli artisti con bottega a Venezia allargati occasionalmente ai territori. Di particolare rilievo sono le decorazioni ad affresco di Francesco Zugno, legato a Giovan Battista Tiepolo, di Giustino Menescardi, la pala del raro Filippo Bianchi di Ospedaletto, le tele di Jacopo Amigoni per l’oratorio di Villa Tamagnino-Massari- Lattes, la pala inedita di Girolamo Brusaferro del 1718 per la parrocchiale di Sala, quella attribuita per la prima volta a Giuseppe Angeli di Ospedaletto. Si illustrano opere dei pittori accademici operanti a Venezia e nella Terraferma, spesso impegnati quali restauratori: Amedeo Giuseppe de Lorenzi, Leonardo Gavagnin, Sebastiano Santi.

Antichi dipinti nelle chiese di Istrana. Un itinerario sulla traccia di Francesco Scipione Fapanni del 1860

FOSSALUZZA, Giorgio
2010-01-01

Abstract

Agile ricognizione dei dipinti conservati nei luoghi di culto di Istrana e del suo circondario, un ambito periferico che non ha conosciuto l’interesse della letteratura periegetica, con l’eccezione dell’erudito Francesco Scipione Fapanni. La ricognizione del quale, compiuta nel 1860, è rimasta manoscritta. Il censimento e valutazione critica delle opere di interesse rientra nell’interesse per i territori periferici, deriva dall’attività di catalogazione capillare (ora informatizzata) ed è sollecitata dalle iniziative di restauro promosse dalle istituzioni locali d’intesa con le competenti soprintendenze. Nel caso specifico, si sono potute valorizzare in sede critica per la prima volta opere del Tardomanierismo del Settecento e dell’Ottocento di interesse non trascurabile, segno della dinamica di interessi imprenditoriali degli artisti con bottega a Venezia allargati occasionalmente ai territori. Di particolare rilievo sono le decorazioni ad affresco di Francesco Zugno, legato a Giovan Battista Tiepolo, di Giustino Menescardi, la pala del raro Filippo Bianchi di Ospedaletto, le tele di Jacopo Amigoni per l’oratorio di Villa Tamagnino-Massari- Lattes, la pala inedita di Girolamo Brusaferro del 1718 per la parrocchiale di Sala, quella attribuita per la prima volta a Giuseppe Angeli di Ospedaletto. Si illustrano opere dei pittori accademici operanti a Venezia e nella Terraferma, spesso impegnati quali restauratori: Amedeo Giuseppe de Lorenzi, Leonardo Gavagnin, Sebastiano Santi.
2010
Francesco Scipione Fapanni, Francesco Zugno, Giovan Battista Tiepolo, Giustino Menescardi, Filippo Bianchi, jacopo Amigoni, Girolamo Brusaferro, Giuseppe Angeli, Amedeo Giuseppe de Lorenzi, Leonardo Gavagnin, Sebastiano Santi
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