Vengono segnalate e illustrate le testimonianze più significative relative all'uso e alla ricezione di Petrarca volgare da parte di Girolamo Baruffaldi, studioso poliedrico e scrittore assai prolifico, che ebbe un ruolo non trascurabile nella cultura padana fra Sei-Settecento. Da esse, nel complesso, sembra si possa cogliere una varietà di giudizio in linea con quella nuova lettura che, seppure da angolature diverse cogliendo zone d'ombra, fornirono del poeta di Laura alcuni letterati della prima metà del Settecento, fra cui il Muratori. In particolare, proprio il Muratori è l'interlocutore diretto delle Risposte del Baruffaldi sulle Osservazioni del Muratori contenute nell'edizione delle Rime petrarchesche curata da quest'ultimo nel 1711. Nelle Risposte, trasmesse in una collezione di scritti autografi conservata presso la Bibl. Com. Ariostea di Ferrara (Cl. I, n. 557, b. 1, fasc. E, n. 40), il Baruffaldi prende in considerazione soltanto i primi quattro sonetti del Canzoniere pubblicato nel 1711: ribattendo pressoché punto per punto alle critiche avanzate a Petrarca dal Muratori, rivela un sano buon senso che non di rado rende la sua esegesi centrata e calzante.

Girolamo Baruffaldi e il Petrarca di Ludovico Antonio Muratori

BIANCHI, Rossella
2009-01-01

Abstract

Vengono segnalate e illustrate le testimonianze più significative relative all'uso e alla ricezione di Petrarca volgare da parte di Girolamo Baruffaldi, studioso poliedrico e scrittore assai prolifico, che ebbe un ruolo non trascurabile nella cultura padana fra Sei-Settecento. Da esse, nel complesso, sembra si possa cogliere una varietà di giudizio in linea con quella nuova lettura che, seppure da angolature diverse cogliendo zone d'ombra, fornirono del poeta di Laura alcuni letterati della prima metà del Settecento, fra cui il Muratori. In particolare, proprio il Muratori è l'interlocutore diretto delle Risposte del Baruffaldi sulle Osservazioni del Muratori contenute nell'edizione delle Rime petrarchesche curata da quest'ultimo nel 1711. Nelle Risposte, trasmesse in una collezione di scritti autografi conservata presso la Bibl. Com. Ariostea di Ferrara (Cl. I, n. 557, b. 1, fasc. E, n. 40), il Baruffaldi prende in considerazione soltanto i primi quattro sonetti del Canzoniere pubblicato nel 1711: ribattendo pressoché punto per punto alle critiche avanzate a Petrarca dal Muratori, rivela un sano buon senso che non di rado rende la sua esegesi centrata e calzante.
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