L’articolo analizza le ricadute della condanna delle Cinque piaghe attraverso le pagine del Commentario della Missione a Roma ed alcuni documenti inediti, conservati presso l'archivio rosminiano di Stresa (ASIC) al fine di tracciare un quadro sempre più preciso delle conseguenze del pronunciamento della Congregazione dell'Indice sull'Istituto della Carità. In primo luogo si sono analizzate le reazioni suscitate dalla condanna all'interno dello stesso Istituto della Carità. In secondo luogo si sono esaminate alcune lettere inedite inviate a Rosmini da esponenti della filosofia e della cultura a commento della condanna e a conforto del pensatore. Dai documenti inediti utilizzati emerge un quadro interessante del "dopo condanna". L’esemplarità dell'atteggiamento rosminiano di sottomissione è da tutti riconosciuto, ma non tranquillizza nessuno. La condanna è percepita, infatti, come il frutto di un'ostilità preconcetta contro Rosmini, che rischia di coinvolgere tutte le sfere della Chiesa. Attraverso le lettere emerge, così, come sia diffuso il timore che le accuse si rafforzino e che gli avversari di Rosmini possano far seguire alla condanna sulle idee politiche un veto inappellabile di tipo ideologico e teologico assai più incisivo per la sorte del roveretano e del suo Istituto.

Echi della condanna delle «Cinque Piaghe» (in alcune lettere inedite)

LANGELLA, SIMONA
2000-01-01

Abstract

L’articolo analizza le ricadute della condanna delle Cinque piaghe attraverso le pagine del Commentario della Missione a Roma ed alcuni documenti inediti, conservati presso l'archivio rosminiano di Stresa (ASIC) al fine di tracciare un quadro sempre più preciso delle conseguenze del pronunciamento della Congregazione dell'Indice sull'Istituto della Carità. In primo luogo si sono analizzate le reazioni suscitate dalla condanna all'interno dello stesso Istituto della Carità. In secondo luogo si sono esaminate alcune lettere inedite inviate a Rosmini da esponenti della filosofia e della cultura a commento della condanna e a conforto del pensatore. Dai documenti inediti utilizzati emerge un quadro interessante del "dopo condanna". L’esemplarità dell'atteggiamento rosminiano di sottomissione è da tutti riconosciuto, ma non tranquillizza nessuno. La condanna è percepita, infatti, come il frutto di un'ostilità preconcetta contro Rosmini, che rischia di coinvolgere tutte le sfere della Chiesa. Attraverso le lettere emerge, così, come sia diffuso il timore che le accuse si rafforzino e che gli avversari di Rosmini possano far seguire alla condanna sulle idee politiche un veto inappellabile di tipo ideologico e teologico assai più incisivo per la sorte del roveretano e del suo Istituto.
2000
88-8387-008-5
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11567/835287
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