Con tutta probabilità è da considerarsi cultivar originaria della provincia di Massa Carrara, dove a tutt'oggi ha una discreta diffusione. La prima descrizione si trova nel Bollettino del Comizio Agrario di Massa del 1874 dove, tra l’altro, si indica come sinonimo utilizzato a Carrara il nome “Massaretta”. Ulteriore citazione è del Di Rovasenda (1877), mentre ampie notizie sono riportate da Marzotto (1925) con la descrizione ad opera della Commissione Ampelografica di Massa Carrara (Boll. Ampelografico, Fasc. XV, pag. 87). Inoltre Breviglieri e Casini (1964) la descrivono accuratamente. l vitigno è iscritto al Registro Nazionale delle varietà di vite con il n. 22 ed è ammesso alla coltivazione per la produzione di vini DOP e IGP provenienti da uve raccolte nella regione Toscana. È iscritto al Registro Regionale delle Risorse Genetiche Autoctone della Toscana (Storchi et al., 2005). E’ poco diffuso e si trova oggigiorno coltivato nella provincia di Massa Carrara, anche se recentemente è stato inserito in vari vigneti sperimentali della Toscana, sporadicamente è tuttora ove oggetto di studio per una valorizzazione a livello commerciale. La superficie coltivata si è andata riducendo notevolmente dal 1970 ad oggi, passando da oltre 84 ha a poco più di 5 ha.

Barsaglina

D'ONOFRIO, CLAUDIO;SCALABRELLI, GIANCARLO
2015-01-01

Abstract

Con tutta probabilità è da considerarsi cultivar originaria della provincia di Massa Carrara, dove a tutt'oggi ha una discreta diffusione. La prima descrizione si trova nel Bollettino del Comizio Agrario di Massa del 1874 dove, tra l’altro, si indica come sinonimo utilizzato a Carrara il nome “Massaretta”. Ulteriore citazione è del Di Rovasenda (1877), mentre ampie notizie sono riportate da Marzotto (1925) con la descrizione ad opera della Commissione Ampelografica di Massa Carrara (Boll. Ampelografico, Fasc. XV, pag. 87). Inoltre Breviglieri e Casini (1964) la descrivono accuratamente. l vitigno è iscritto al Registro Nazionale delle varietà di vite con il n. 22 ed è ammesso alla coltivazione per la produzione di vini DOP e IGP provenienti da uve raccolte nella regione Toscana. È iscritto al Registro Regionale delle Risorse Genetiche Autoctone della Toscana (Storchi et al., 2005). E’ poco diffuso e si trova oggigiorno coltivato nella provincia di Massa Carrara, anche se recentemente è stato inserito in vari vigneti sperimentali della Toscana, sporadicamente è tuttora ove oggetto di studio per una valorizzazione a livello commerciale. La superficie coltivata si è andata riducendo notevolmente dal 1970 ad oggi, passando da oltre 84 ha a poco più di 5 ha.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/781303
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