In questo contributo viene offerta un’analisi comparata dei decreti di scioglimento degli enti locali per infiltrazione mafiosa, focalizzando l’attenzione sui fenomeni di corruzione e clientelismo e procedendo lungo un duplice focus analitico. Dapprima vengono esaminati i decreti di scioglimento degli enti nelle regioni del centro-nord Italia, quindi in chiave diacronica sono esaminati i decreti di sciogliemento del primo e ultimo (2018) anno disponibile. Dall’analisi comparata e diacronica degli scioglimenti di amministrazioni comunali nel Centro-Nord, nel 1991 e nel 2018 si rileva una tendenziale limitazione dell’utilizzo di violenza e altre risorse di matrice intimidatoria, sostituiti da fattori reputazionali, relazionali, condizionamento elettorale, e soprattutto da un ricorso estensivo a svariate forme di corruzione, specie nell’attività contrattuale, ma anche in altri ambiti di attività amministrativa (governo del territorio, gestione di servizi e raccolta rifiuti, controlli, etc.). Viene evidenziata la presenza di mafie “in movimento” verso nuove aree territoriali e arene economiche, contigue quando non del tutto sovrapponibili ad attività professionali e mercati legali dove i gruppi criminali fanno da catalizzatori e regolatori di opportunità di arricchimento illecito e scambio occulto.

Mafie, corruzione, clientelismo: un'analisi degli scioglimenti degli enti per infiltrazione mafiosa

Vannucci, Alberto
2019-01-01

Abstract

In questo contributo viene offerta un’analisi comparata dei decreti di scioglimento degli enti locali per infiltrazione mafiosa, focalizzando l’attenzione sui fenomeni di corruzione e clientelismo e procedendo lungo un duplice focus analitico. Dapprima vengono esaminati i decreti di scioglimento degli enti nelle regioni del centro-nord Italia, quindi in chiave diacronica sono esaminati i decreti di sciogliemento del primo e ultimo (2018) anno disponibile. Dall’analisi comparata e diacronica degli scioglimenti di amministrazioni comunali nel Centro-Nord, nel 1991 e nel 2018 si rileva una tendenziale limitazione dell’utilizzo di violenza e altre risorse di matrice intimidatoria, sostituiti da fattori reputazionali, relazionali, condizionamento elettorale, e soprattutto da un ricorso estensivo a svariate forme di corruzione, specie nell’attività contrattuale, ma anche in altri ambiti di attività amministrativa (governo del territorio, gestione di servizi e raccolta rifiuti, controlli, etc.). Viene evidenziata la presenza di mafie “in movimento” verso nuove aree territoriali e arene economiche, contigue quando non del tutto sovrapponibili ad attività professionali e mercati legali dove i gruppi criminali fanno da catalizzatori e regolatori di opportunità di arricchimento illecito e scambio occulto.
2019
Vannucci, Alberto
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