L’A. evidenzia come la riscrittura della disciplina della dirigenza pubblica, realizzata sia attraverso l’introduzione di nuove disposizioni sia attraverso la tecnica della novella del decr. lgs. n. 165/2001, avviene all’interno della suddivisione di competenze tra organi di governo e dirigenti secondo un “processo circolare”, che si sviluppa sul trinomio obiettivi-risultati-responsabilità. In particolare, premesso che la classe dirigente rappresenta il punto di snodo dei complessi rapporti tra politica ed amministrazione e che una delle linee ispiratrici della riforma del lavoro pubblico del 2009, così come delle precedenti a partire dagli anni ‘90, è stata la ricerca e la creazione di “un datore di lavoro” all’interno delle pp.aa., lo scritto esamina gli aspetti qualificanti del rapporto di lavoro dirigenziale, rappresentati dal rapporto politica-amministrazione, dalla materia degli incarichi e dal regime della responsabilità dirigenziale. Più specificamente, per un verso analizza, anche attraverso l’esame della giurisprudenza della Corte costituzionale in materia di spoils system, la disciplina degli incarichi dirigenziali, che tradizionalmente rappresentano la materia nella quale si avverte la difficoltà di contemperare l’autonomia dei dirigenti con la natura fiduciaria dell’incarico assegnato dal vertice politico. Per altro verso, indaga alcune problematiche di rilevante importanza, emerse dal dibattito e rimaste ancora insolute, quali la questione del rapporto tra responsabilità dirigenziale e responsabilità disciplinare e quella relativa alle conseguenze del licenziamento per responsabilità dirigenziale dichiarato illegittimo.

La riscrittura della disciplina della dirigenza pubblica: autonomia e responsabilità

FERLUGA, Loredana
2010-01-01

Abstract

L’A. evidenzia come la riscrittura della disciplina della dirigenza pubblica, realizzata sia attraverso l’introduzione di nuove disposizioni sia attraverso la tecnica della novella del decr. lgs. n. 165/2001, avviene all’interno della suddivisione di competenze tra organi di governo e dirigenti secondo un “processo circolare”, che si sviluppa sul trinomio obiettivi-risultati-responsabilità. In particolare, premesso che la classe dirigente rappresenta il punto di snodo dei complessi rapporti tra politica ed amministrazione e che una delle linee ispiratrici della riforma del lavoro pubblico del 2009, così come delle precedenti a partire dagli anni ‘90, è stata la ricerca e la creazione di “un datore di lavoro” all’interno delle pp.aa., lo scritto esamina gli aspetti qualificanti del rapporto di lavoro dirigenziale, rappresentati dal rapporto politica-amministrazione, dalla materia degli incarichi e dal regime della responsabilità dirigenziale. Più specificamente, per un verso analizza, anche attraverso l’esame della giurisprudenza della Corte costituzionale in materia di spoils system, la disciplina degli incarichi dirigenziali, che tradizionalmente rappresentano la materia nella quale si avverte la difficoltà di contemperare l’autonomia dei dirigenti con la natura fiduciaria dell’incarico assegnato dal vertice politico. Per altro verso, indaga alcune problematiche di rilevante importanza, emerse dal dibattito e rimaste ancora insolute, quali la questione del rapporto tra responsabilità dirigenziale e responsabilità disciplinare e quella relativa alle conseguenze del licenziamento per responsabilità dirigenziale dichiarato illegittimo.
2010
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