La rottura splenica rappresenta un’emergenza chirurgica ed una condizione potenzialmente letale che nella maggior parte dei casi consegue ad un evento traumatico. La splenomegalia secondaria a patologie di ordine ematologico, oncologico o infettivologico può predisporre alla lesione d’organo. La rottura splenica spontanea è una condizione che raramente si presenta nella pratica clinica. La diagnosi è prevalentemente clinica, confermata dai dati laboratoristici e da quelli strumentali, tomografia computerizzata (TC) ed ultrasonografia, o dalla laparotomia esplorativa urgente nei casi emodinamicamente instabili. Riportiamo il caso di un uomo di 51 anni giunto al Dipartimento di Emergenza lamentando dolore epigastrico con irradiazione all’emitorace sinistro ed all’arto superiore omolaterale e presentando moderato rialzo pressorio. Nell’anamnesi patologica remota non riferiva patologie né trattamenti farmacologici in corso. Il paziente veniva trattato farmacologicamente con reintegro dei valori pressori e parziale regressione della sintomatologia algica e successivamente ricoverato in Osservazione Breve nel sospetto di una patologia ischemica miocardica al fine di realizzare il monitoraggio seriato laboratoristico-enzimatico miocardio specifico ed ecg-grafico a 6 e 12 ore. Durante tale osservazione clinica, a distanza di circa 5 ore dal primo prelievo, si riesacerbava la sintomatologia epigastrica con irradiazione all’ipocondrio sinistro ed alla spalla omolaterale associata ad un quadro ipotensivo. Si procedeva quindi ad ulteriore valutazione laboratoristica che evidenziava una riduzione del valore dell’ematocrito associato ad un significativo calo emoglobinico consensuale e pertanto veniva richiesta in regime d’urgenza un’indagine TC con e senza mezzo di contrasto. L’esito dell’esame evidenziava la presenza di una discreta quota di emoperitoneo riconducibile alla rottura spontanea di una lesione emangiomatosa splenica misconosciuta dal paziente nel riferito anamnestico. Il paziente veniva trasferito con urgenza presso il reparto di Chirurgia Generale per essere sottoposto ad intervento di splenectomia per via laparotomica. Il decorso post-operatorio è stato regolare ed il paziente è stato dimesso a domicilio in ottava giornata. La rottura splenica atraumatica insorge più frequentemente in pazienti affetti da splenomegalia a diversa etiologia e spesso non viene considerata nella diagnosi differenziale del dolore addominale, pur rappresentando una condizione potenzialmente evolutiva sino allo shock emorragico e talora fatale. Il primo caso riportato in letteratura di questo tipo di lesione risale al 1861 con Rokitansky, ma il primo inquadramento nosografico della patologia giunse nel 1966 con Knoblich. L’ipotesi diagnostica di rottura splenica spontanea deve pertanto essere considerata nel novero delle possibili cause di dolore addominale, in particolare in pazienti senza comorbilità di rilievo, ed opportunamente valutata strumentalmente.

Una rara causa di dolore addominale: emoperitoneo da rottura splenica spontanea

FAMA', FAUSTO;MURABITO, LETIZIA MARIA;GIOFFRE', Maria
2014-01-01

Abstract

La rottura splenica rappresenta un’emergenza chirurgica ed una condizione potenzialmente letale che nella maggior parte dei casi consegue ad un evento traumatico. La splenomegalia secondaria a patologie di ordine ematologico, oncologico o infettivologico può predisporre alla lesione d’organo. La rottura splenica spontanea è una condizione che raramente si presenta nella pratica clinica. La diagnosi è prevalentemente clinica, confermata dai dati laboratoristici e da quelli strumentali, tomografia computerizzata (TC) ed ultrasonografia, o dalla laparotomia esplorativa urgente nei casi emodinamicamente instabili. Riportiamo il caso di un uomo di 51 anni giunto al Dipartimento di Emergenza lamentando dolore epigastrico con irradiazione all’emitorace sinistro ed all’arto superiore omolaterale e presentando moderato rialzo pressorio. Nell’anamnesi patologica remota non riferiva patologie né trattamenti farmacologici in corso. Il paziente veniva trattato farmacologicamente con reintegro dei valori pressori e parziale regressione della sintomatologia algica e successivamente ricoverato in Osservazione Breve nel sospetto di una patologia ischemica miocardica al fine di realizzare il monitoraggio seriato laboratoristico-enzimatico miocardio specifico ed ecg-grafico a 6 e 12 ore. Durante tale osservazione clinica, a distanza di circa 5 ore dal primo prelievo, si riesacerbava la sintomatologia epigastrica con irradiazione all’ipocondrio sinistro ed alla spalla omolaterale associata ad un quadro ipotensivo. Si procedeva quindi ad ulteriore valutazione laboratoristica che evidenziava una riduzione del valore dell’ematocrito associato ad un significativo calo emoglobinico consensuale e pertanto veniva richiesta in regime d’urgenza un’indagine TC con e senza mezzo di contrasto. L’esito dell’esame evidenziava la presenza di una discreta quota di emoperitoneo riconducibile alla rottura spontanea di una lesione emangiomatosa splenica misconosciuta dal paziente nel riferito anamnestico. Il paziente veniva trasferito con urgenza presso il reparto di Chirurgia Generale per essere sottoposto ad intervento di splenectomia per via laparotomica. Il decorso post-operatorio è stato regolare ed il paziente è stato dimesso a domicilio in ottava giornata. La rottura splenica atraumatica insorge più frequentemente in pazienti affetti da splenomegalia a diversa etiologia e spesso non viene considerata nella diagnosi differenziale del dolore addominale, pur rappresentando una condizione potenzialmente evolutiva sino allo shock emorragico e talora fatale. Il primo caso riportato in letteratura di questo tipo di lesione risale al 1861 con Rokitansky, ma il primo inquadramento nosografico della patologia giunse nel 1966 con Knoblich. L’ipotesi diagnostica di rottura splenica spontanea deve pertanto essere considerata nel novero delle possibili cause di dolore addominale, in particolare in pazienti senza comorbilità di rilievo, ed opportunamente valutata strumentalmente.
2014
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11570/2898768
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact