L’intera trattazione ruota intorno ad un quesito, prima facie, banale, ma dai risvolti pratici alquanto rilevanti: possiamo davvero dire con certezza che la clausola diseredativa di un legittimario sia nulla? Può l’operatore del diritto, alla luce del recente excursus normativo e giurisprudenziale, accontentarsi di un’interpretazione consolidatasi negli anni, ma, ad oggi, poco rispondente alle esigenze che promanano dalla società moderna? Partendo, quindi, da una valutazione globale dello stato dell’arte in materia di tutela dei legittimari e di clausola destitutiva, si vuole comprendere se (e fino a che punto) sia davvero ammissibile l’istituto della diseredazione sia da un punto di vista teorico che, soprattutto, pratico. Se, infatti, fino a pochi anni or sono, diseredare un legittimario appariva un tabù, alla luce della recente riforma della filiazione e della consequenziale introduzione dell’art. 448 bis c.c., nonché dell’immediata applicazione del Regolamento U.E. 650/2012, tali convinzioni cominciano a vacillare e questi dogmi considerati un tempo intangibili vengono ora messi in discussione. Per rispondere ai suddetti quesiti, bisogna comprendere, in via preliminare, se sia effettivamente ammissibile una clausola testamentaria avente contenuto meramente negativo (e se essa infici o meno la validità del testamento) e, solo in seguito, procedere nella disamina al fine di comprendere fin dove possa spingersi l’autonomia testamentaria e quali possano essere i soggetti destinatari di una disposizione diseredativa. L’obiettivo, neanche troppo celato, del presente elaborato è, quindi, quello di consegnare al lettore, ove possibile, una chiave interpretativa chiarificatrice su un argomento tanto complesso, in considerazione delle sue strette interconnessioni con la successione necessaria, quanto attuale, come quello della diseredazione, in modo da suggerire soluzioni pratiche e flessibili, utili per l’operatore del diritto che si trovi ad affrontare questioni analoghe a quelle di cui si tratta.

LA DISEREDAZIONE. ANALISI ED APPLICAZIONI PRATICHE DELL’ISTITUTO.

Carmine Lazzaro
2018-01-01

Abstract

L’intera trattazione ruota intorno ad un quesito, prima facie, banale, ma dai risvolti pratici alquanto rilevanti: possiamo davvero dire con certezza che la clausola diseredativa di un legittimario sia nulla? Può l’operatore del diritto, alla luce del recente excursus normativo e giurisprudenziale, accontentarsi di un’interpretazione consolidatasi negli anni, ma, ad oggi, poco rispondente alle esigenze che promanano dalla società moderna? Partendo, quindi, da una valutazione globale dello stato dell’arte in materia di tutela dei legittimari e di clausola destitutiva, si vuole comprendere se (e fino a che punto) sia davvero ammissibile l’istituto della diseredazione sia da un punto di vista teorico che, soprattutto, pratico. Se, infatti, fino a pochi anni or sono, diseredare un legittimario appariva un tabù, alla luce della recente riforma della filiazione e della consequenziale introduzione dell’art. 448 bis c.c., nonché dell’immediata applicazione del Regolamento U.E. 650/2012, tali convinzioni cominciano a vacillare e questi dogmi considerati un tempo intangibili vengono ora messi in discussione. Per rispondere ai suddetti quesiti, bisogna comprendere, in via preliminare, se sia effettivamente ammissibile una clausola testamentaria avente contenuto meramente negativo (e se essa infici o meno la validità del testamento) e, solo in seguito, procedere nella disamina al fine di comprendere fin dove possa spingersi l’autonomia testamentaria e quali possano essere i soggetti destinatari di una disposizione diseredativa. L’obiettivo, neanche troppo celato, del presente elaborato è, quindi, quello di consegnare al lettore, ove possibile, una chiave interpretativa chiarificatrice su un argomento tanto complesso, in considerazione delle sue strette interconnessioni con la successione necessaria, quanto attuale, come quello della diseredazione, in modo da suggerire soluzioni pratiche e flessibili, utili per l’operatore del diritto che si trovi ad affrontare questioni analoghe a quelle di cui si tratta.
2018
9788891613530
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