Nell’Università degli Studi di Pavia viene condotta una serie di studi, di letture e analisi del territorio pavese, formulando ipotesi di scenari possibili per il futuro della città. Particolare attenzione a questi temi viene riservata nelle ricerche svolte dal Laboratorio di Costruzione del Paesaggio e dell’Architettura, e viene esplicata nei temi progettuali dell’International Design Seminar, nell’ambito delle tesi di laurea e dei corsi di Architettura e Composizione Architettonica ed Urbana e nei corsi di Urbanistica. La risposta dell’Università di Pavia, del DIET, del L.C.P.a parte proprio dalla didattica e dalla formazione dei futuri progettisti che, oggi studenti, apprendono a confrontarsi con la realtà di un territorio di cui possono osservare con occhi propri le trasformazioni e le esigenze. Il Dibattito intende confermare da parte dell’Università di Pavia il forte legame tra le attività dell’Ateneo e la città, basato su una produzione scientifica che sarebbe auspicabile facesse parte del patrimonio comune. Pavia, nel passato, ha sempre teso a conservare l’identità del proprio centro storico con un’espansione fatta per grandi progetti (il policlinico – la città universitaria – le fabbriche), organizzata con l’individuazione di parti di città. E’ auspicabile che l’espansione della città sia coerente con una rigorosa e meditata analisi urbana; questa ci fa capire l’importanza degli elementi della composizione urbana e dei tipi caratterizzanti la costruzione della città, il ruolo di un’area su cui impostare le modalità d’intervento di conservazione o di costruzione di nuovi edifici . Ne deriva in generale l’orientamento per identificare gli elementi urbani caratterizzanti: nel caso di Pavia può condurre a pensare a parchi di corona e di collegamento tra nucleo antico e le zone di espansione. Il percorso dei Navigli - Naviglio Pavese e Navigliaccio lambisce la città storica a est e ad ovest delimitando delle aree “di risulta” che sono ancora testimoni del loro passato rurale e che possono essere individuate come risorse di sviluppo del territorio. Tali aree sono in grado di assorbire facilmente funzioni e ruoli oggi incompatibili con la struttura dell’antico tessuto verde, parcheggi, attrezzature che richiedono un’ampia accessibilità e allo stesso tempo sono strategiche per la trasformazione dei tessuti marginali della periferia verso nuove qualità urbane: possono divenire cerniere di condensazione urbana, mediatori vitali tra il nucleo storico e il margine della periferia. Questo primo incontro vuole essere un’occasione per coinvolgere la cittadinanza su alcune riflessioni emerse in ambito universitario sulla città. Un incontro per offrire una serie di possibili scenari di crescita e innescare un dibattito con gli attori dello sviluppo urbano ed avere un coinvolgimento degli abitanti, per esporre il lavoro dei docenti, dei ricercatori, degli studenti e promuovere una lettura critica che venga anche dall’esterno e non si esaurisca soltanto all’interno delle mura accademiche.

La riqualificazione dei Navigli e dell'area urbana compresa nel quadrante ex gasometro-idroscalo. Scenari elaborati nell'Università di Pavia.

BUGATTI, ANGELO;DE LOTTO, ROBERTO;CATTANEO, TIZIANO;BERIZZI, CARLO;DELSANTE, IOANNI;
2006-01-01

Abstract

Nell’Università degli Studi di Pavia viene condotta una serie di studi, di letture e analisi del territorio pavese, formulando ipotesi di scenari possibili per il futuro della città. Particolare attenzione a questi temi viene riservata nelle ricerche svolte dal Laboratorio di Costruzione del Paesaggio e dell’Architettura, e viene esplicata nei temi progettuali dell’International Design Seminar, nell’ambito delle tesi di laurea e dei corsi di Architettura e Composizione Architettonica ed Urbana e nei corsi di Urbanistica. La risposta dell’Università di Pavia, del DIET, del L.C.P.a parte proprio dalla didattica e dalla formazione dei futuri progettisti che, oggi studenti, apprendono a confrontarsi con la realtà di un territorio di cui possono osservare con occhi propri le trasformazioni e le esigenze. Il Dibattito intende confermare da parte dell’Università di Pavia il forte legame tra le attività dell’Ateneo e la città, basato su una produzione scientifica che sarebbe auspicabile facesse parte del patrimonio comune. Pavia, nel passato, ha sempre teso a conservare l’identità del proprio centro storico con un’espansione fatta per grandi progetti (il policlinico – la città universitaria – le fabbriche), organizzata con l’individuazione di parti di città. E’ auspicabile che l’espansione della città sia coerente con una rigorosa e meditata analisi urbana; questa ci fa capire l’importanza degli elementi della composizione urbana e dei tipi caratterizzanti la costruzione della città, il ruolo di un’area su cui impostare le modalità d’intervento di conservazione o di costruzione di nuovi edifici . Ne deriva in generale l’orientamento per identificare gli elementi urbani caratterizzanti: nel caso di Pavia può condurre a pensare a parchi di corona e di collegamento tra nucleo antico e le zone di espansione. Il percorso dei Navigli - Naviglio Pavese e Navigliaccio lambisce la città storica a est e ad ovest delimitando delle aree “di risulta” che sono ancora testimoni del loro passato rurale e che possono essere individuate come risorse di sviluppo del territorio. Tali aree sono in grado di assorbire facilmente funzioni e ruoli oggi incompatibili con la struttura dell’antico tessuto verde, parcheggi, attrezzature che richiedono un’ampia accessibilità e allo stesso tempo sono strategiche per la trasformazione dei tessuti marginali della periferia verso nuove qualità urbane: possono divenire cerniere di condensazione urbana, mediatori vitali tra il nucleo storico e il margine della periferia. Questo primo incontro vuole essere un’occasione per coinvolgere la cittadinanza su alcune riflessioni emerse in ambito universitario sulla città. Un incontro per offrire una serie di possibili scenari di crescita e innescare un dibattito con gli attori dello sviluppo urbano ed avere un coinvolgimento degli abitanti, per esporre il lavoro dei docenti, dei ricercatori, degli studenti e promuovere una lettura critica che venga anche dall’esterno e non si esaurisca soltanto all’interno delle mura accademiche.
2006
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/150308
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