I manuali hanno, da sempre, rappresen¬tato uno strumento essenziale per la co¬noscenza e la valutazione critica dei di¬versi momenti dell'architettura: in par¬ticolare, durante il secolo diciannovesi¬mo si assiste a uno sviluppo eccezionale di questa specifica forma di produzione editoriale. In Italia dopo l'Unità si fa strada la ne¬cessità di adeguare anche la letteratura tecnica ai nuovi bisogni della produzio¬ne edilizia e delle necessità rappresen¬tative e simboliche della nazione. Sulla base delle esperienze europee più rile¬vanti si attua così un profondo rinnova¬mento culturale del quale la manualisti¬ca diventa specchio fedele e strumento essenziale di divulgazione. Il volume raccoglie in forma siste¬matica i diversi contributi che hanno ca¬ratterizzato gli anni del dibattito a caval¬lo del Novecento restituendo un'immagi¬ne complessiva e peraltro poco nota di un aspetto essenziale dell'architettura moderna del nostro paese. Nella sezione dedicata alle problemati¬che urbane si analizzano gli influssi delle teorie che la cultura europea aveva elaborato nelle sue stagioni più mature. Sul tema della città il lavoro del Broggi e del Caccia, così come quello del Pe¬drini, ben testimoniano di una tendenza prevalentemente tecnico-igienistica. Al¬tre preoccupazioni invece, di ordine più propriamente estetico, di ascendenza romantica, si ritrovano nelle opere che si rifanno alle teorie del Sitte e del Buls, come nel caso di Monneret de Villard o di Giovannoni, altri come lo Schiavi, si pongono in chiave apologetica nei con¬fronti dell'esperienza inglese e in parti¬colare delle teorie howardiane. Anche per quanto riguarda i modelli per la residenza e, in particolare, per quella economica, la manualistica sull'argomen¬to attinge largamente agli esempi stra¬nieri come dimostrano i repertori del Sacchi, del Magrini, dell'Amoruso o del Boldi. E così come alcuni si dichiarano decisamente a favore della soluzione unifamiliare, come il Pedrini o il Casali, altri, insieme al Calderini, optano per i modelli della città compatta. Ulteriori contributi come quello del Landi, affron¬tano i recenti problemi della cooperazio¬ne nel settore edilizio. Nella terza sezione, infine, sono analiz¬zati quei manuali che forniscono norme o regole per la progettazione. Dal reper¬torio di tipi di Carlo Promis, ai metodi per disegnare le piante di Archimede Sacchi, ai manuali tascabili come quelli del Levi o dell'Andreani. Dalla monumen¬tale opera del Donghi è stata poi estrat¬ta un'analisi del processo complessivo della composizione di un'opera architet¬tonica. I riferimenti alla vasta produzio¬ne editoriale del Boito, infine, illustrano la ricerca di uno dei principali interpreti del rinnovamento linguistico dell'archi¬tettura italiana del secolo diciannove¬simo.

Strumenti e cultura del progetto. Manualistica e letteratura tecnica in Italia 1860-1920 / Barucci, Clementina. - (1984).

Strumenti e cultura del progetto. Manualistica e letteratura tecnica in Italia 1860-1920

BARUCCI, Clementina
1984

Abstract

I manuali hanno, da sempre, rappresen¬tato uno strumento essenziale per la co¬noscenza e la valutazione critica dei di¬versi momenti dell'architettura: in par¬ticolare, durante il secolo diciannovesi¬mo si assiste a uno sviluppo eccezionale di questa specifica forma di produzione editoriale. In Italia dopo l'Unità si fa strada la ne¬cessità di adeguare anche la letteratura tecnica ai nuovi bisogni della produzio¬ne edilizia e delle necessità rappresen¬tative e simboliche della nazione. Sulla base delle esperienze europee più rile¬vanti si attua così un profondo rinnova¬mento culturale del quale la manualisti¬ca diventa specchio fedele e strumento essenziale di divulgazione. Il volume raccoglie in forma siste¬matica i diversi contributi che hanno ca¬ratterizzato gli anni del dibattito a caval¬lo del Novecento restituendo un'immagi¬ne complessiva e peraltro poco nota di un aspetto essenziale dell'architettura moderna del nostro paese. Nella sezione dedicata alle problemati¬che urbane si analizzano gli influssi delle teorie che la cultura europea aveva elaborato nelle sue stagioni più mature. Sul tema della città il lavoro del Broggi e del Caccia, così come quello del Pe¬drini, ben testimoniano di una tendenza prevalentemente tecnico-igienistica. Al¬tre preoccupazioni invece, di ordine più propriamente estetico, di ascendenza romantica, si ritrovano nelle opere che si rifanno alle teorie del Sitte e del Buls, come nel caso di Monneret de Villard o di Giovannoni, altri come lo Schiavi, si pongono in chiave apologetica nei con¬fronti dell'esperienza inglese e in parti¬colare delle teorie howardiane. Anche per quanto riguarda i modelli per la residenza e, in particolare, per quella economica, la manualistica sull'argomen¬to attinge largamente agli esempi stra¬nieri come dimostrano i repertori del Sacchi, del Magrini, dell'Amoruso o del Boldi. E così come alcuni si dichiarano decisamente a favore della soluzione unifamiliare, come il Pedrini o il Casali, altri, insieme al Calderini, optano per i modelli della città compatta. Ulteriori contributi come quello del Landi, affron¬tano i recenti problemi della cooperazio¬ne nel settore edilizio. Nella terza sezione, infine, sono analiz¬zati quei manuali che forniscono norme o regole per la progettazione. Dal reper¬torio di tipi di Carlo Promis, ai metodi per disegnare le piante di Archimede Sacchi, ai manuali tascabili come quelli del Levi o dell'Andreani. Dalla monumen¬tale opera del Donghi è stata poi estrat¬ta un'analisi del processo complessivo della composizione di un'opera architet¬tonica. I riferimenti alla vasta produzio¬ne editoriale del Boito, infine, illustrano la ricerca di uno dei principali interpreti del rinnovamento linguistico dell'archi¬tettura italiana del secolo diciannove¬simo.
1984
03 Monografia::03a Saggio, Trattato Scientifico
Strumenti e cultura del progetto. Manualistica e letteratura tecnica in Italia 1860-1920 / Barucci, Clementina. - (1984).
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