Se produrre ed educare è il destino della donna, filare la lana ne è l'emblema: il lavoro della lana è il simbolo della donna, come il lavoro delle armi è quello dell'uomo. Nell'Iliade Ettore invita la moglie Andromaca a tornare a casa e lasciare a lui il compito di combattere (Iliade, 6, 490-493). Questa differenza è ben documentata nei corredi che accompagnano le deposizioni funebri, dove sono deposti i resti degli strumenti da lavoro, usati in vita. Nelle tombe più ricche, oltre agli og¬getti di prestigio indistintamente rinvenuti in tombe di ambo i sessi, i cor¬redi maschili sono evidenziati dalle armi in varie combina¬zioni, i corredi femminili dagli ornamenti preziosi e da fuseruole e rocchetti di impasto, accompagnati talvolta da fusi e conocchie anche in materiali pregiati, come gli esemplari in ambra o in vetro. Esemplificativo appare il set (fuso, di cui resta la fuseruola, e la conocchia) da Marsiliana d'Albegna (Banditella, tomba 2). La donna in tutta l'antichità, quale che sia la sua posizione so¬ciale, appare quindi innanzitutto indicata come filatrice, e solo talvolta come tessitrice. Il telaio, rappresentato generalmente dai rocchetti, più raramente dai pesi da telaio, è prerogativa solo di alcuni personaggi femminili particolarmente eminenti: le padrone di casa.

Madri e mogli nella nascente aristocrazia tirrenica / Bartoloni, Gilda; F., Pitzalis. - STAMPA. - 1:(2011), pp. 137-160. (Intervento presentato al convegno Dalla nascita alla morte. Antropologia e Archeologia a confronto. tenutosi a Roma, Museo Nazionale Preistorico Etnografico L.Pigorini nel 21 maggio 2010).

Madri e mogli nella nascente aristocrazia tirrenica

BARTOLONI, Gilda;
2011

Abstract

Se produrre ed educare è il destino della donna, filare la lana ne è l'emblema: il lavoro della lana è il simbolo della donna, come il lavoro delle armi è quello dell'uomo. Nell'Iliade Ettore invita la moglie Andromaca a tornare a casa e lasciare a lui il compito di combattere (Iliade, 6, 490-493). Questa differenza è ben documentata nei corredi che accompagnano le deposizioni funebri, dove sono deposti i resti degli strumenti da lavoro, usati in vita. Nelle tombe più ricche, oltre agli og¬getti di prestigio indistintamente rinvenuti in tombe di ambo i sessi, i cor¬redi maschili sono evidenziati dalle armi in varie combina¬zioni, i corredi femminili dagli ornamenti preziosi e da fuseruole e rocchetti di impasto, accompagnati talvolta da fusi e conocchie anche in materiali pregiati, come gli esemplari in ambra o in vetro. Esemplificativo appare il set (fuso, di cui resta la fuseruola, e la conocchia) da Marsiliana d'Albegna (Banditella, tomba 2). La donna in tutta l'antichità, quale che sia la sua posizione so¬ciale, appare quindi innanzitutto indicata come filatrice, e solo talvolta come tessitrice. Il telaio, rappresentato generalmente dai rocchetti, più raramente dai pesi da telaio, è prerogativa solo di alcuni personaggi femminili particolarmente eminenti: le padrone di casa.
2011
Antropologia e Archeologia a confronto
9788884441140
File allegati a questo prodotto
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/197677
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact