La scuola ebraica di Venezia e di Padova fu esperienza di isolamento, di segregazione morale e materiale in quanto separata e divisa dalle altre realtà culturali, priva di scambi e di possibilità di confronto. Ma fu anche esperienza che favorì una forma di riscatto per un’infanzia e una giovinezza minacciate di violenza e di morte. Il significato dell’essere “ebreo” subì allora un capovolgimento: da motivo di esclusione e di derisione divenne occasione di formazione umana, di emancipazione e di affermazione di una forma di democrazia che implicava il rispetto e l’uso della libertà intesa nella sua accezione più ampia. In essa la crescita umana si sostanziò di formazione di identità e l’ebraismo fu l’asse portante di tale identità, ebraismo inteso come dottrina religiosa, ma anche come insieme di regole di vita, di precetti. Proprio questi precetti e la dottrina contenuta nei libri sacri divennero le verità attorno alle quali si costituì l’identità, divennero valori di riferimento per le scelte personali e collettive. Fu soprattutto l’atmosfera della scuola ad incidere sugli studenti: essi ebbero la possibilità non solo di confrontarsi con la preparazione culturale, spesso elevata, dei loro insegnanti, ma di coglierne anche la profonda sensibilità e disponibilità, che erano insieme espressione di compartecipazione alle specifiche difficoltà del momento. Aspetti e valori dell’esperienza analizzata e ricostruita, se consentono una migliore comprensione della storia ebraica, sembrano offrire anche alla cultura di maggioranza stimolazioni, suggerimenti, suggestioni pedagogicamente utili e valide.

Identità ,cultura e formazione nella Scuola ebraica di Venezia e di Padova negli anni delle leggi razziali

CALLEGARI, CARLA
2002

Abstract

La scuola ebraica di Venezia e di Padova fu esperienza di isolamento, di segregazione morale e materiale in quanto separata e divisa dalle altre realtà culturali, priva di scambi e di possibilità di confronto. Ma fu anche esperienza che favorì una forma di riscatto per un’infanzia e una giovinezza minacciate di violenza e di morte. Il significato dell’essere “ebreo” subì allora un capovolgimento: da motivo di esclusione e di derisione divenne occasione di formazione umana, di emancipazione e di affermazione di una forma di democrazia che implicava il rispetto e l’uso della libertà intesa nella sua accezione più ampia. In essa la crescita umana si sostanziò di formazione di identità e l’ebraismo fu l’asse portante di tale identità, ebraismo inteso come dottrina religiosa, ma anche come insieme di regole di vita, di precetti. Proprio questi precetti e la dottrina contenuta nei libri sacri divennero le verità attorno alle quali si costituì l’identità, divennero valori di riferimento per le scelte personali e collettive. Fu soprattutto l’atmosfera della scuola ad incidere sugli studenti: essi ebbero la possibilità non solo di confrontarsi con la preparazione culturale, spesso elevata, dei loro insegnanti, ma di coglierne anche la profonda sensibilità e disponibilità, che erano insieme espressione di compartecipazione alle specifiche difficoltà del momento. Aspetti e valori dell’esperienza analizzata e ricostruita, se consentono una migliore comprensione della storia ebraica, sembrano offrire anche alla cultura di maggioranza stimolazioni, suggerimenti, suggestioni pedagogicamente utili e valide.
2002
9788871789156
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