La Bluetongue (BT) o febbre catarrale degli ovini, è una malattia infettiva, non contagiosa, dei ruminanti trasmessa da insetti ematofagi. L'agente eziologico e' un virus appartenente alla famiglia Reoviridae, genere Orbivirus, del quale si conoscono 24 sierotipi. A partire dall’agosto 2006 l’infezione da virus della BT sierotipo 8 (BTV-8), mai precedentemente segnalato in Europa, è stata diagnosticata in diversi Stati membri del centro-nord Europa. Le osservazioni effettuate, in particolare nei focolai di BTV-8 del 2007, in alcuni Stati membri (Olanda, Francia e Belgio) hanno evidenziato sintomatologia nei bovini da riproduzione con problemi legati alla sfera sessuale, aborti, natimortalità, e la presenza di edema a livello facciale, lesioni a carico della mammella, problemi a livello podale e cali delle produzioni. E’ stata inoltre osservata nei bovini mortalità variabile intorno allo 0,1-0,2%. Dal 2006 al 2008 si è osservato un aumento del numero dei focolai e degli Stati coinvolti da infezioni con BTV-8. Tale sierotipo è stato evidenziato anche in Italia. A seguito di un’analisi del rischio la Regione Veneto ha effettuato controlli mirati in alcune aree del territorio nel corso dei quali nel mese di marzo 2008 sono risultati positivi al virus quattro allevamenti di bovine da latte presenti in provincia di Verona. L’indagine epidemiologica effettuata non ha evidenziato negli animali presenti nessuna sintomatologia clinica e nemmeno alterazioni della produzione lattea e della sfera riproduttiva. L’introduzione del virus è presumibilmente collegabile all’introduzioni di bovini da carne da zone di restrizione a livello comunitario. Quale misura di controllo della malattia, il Ministero della Salute ha stabilito di attuare una campagna di vaccinazione nei confronti del BTV-8 che prevede l’immunizzazione con un vaccino inattivato di tutti i bovini da riproduzione presenti nelle province di Verona (circa 85.000 capi) e Mantova (circa 140.000). Come predisposto dalla Direttiva 2000/75/CE e dal Regolamento 1226/2007/CE, come misura di profilassi, oltre alla vaccinazione sono vietate le movimentazioni di animali sensibili dagli allevamenti nelle zone sottoposte a restrizione. A livello nazionale il Veneto rappresenta la prima regione importatrice di bovini provenienti da Stati membri interessati dall’epidemia di BTV-8. Il presente lavoro analizza i costi delle misure profilattiche intraprese per contenere la diffusione dell’infezione tenendo in considerazione i costi del vaccino e della operazioni connesse alla vaccinazione in provincia di Verona. Inoltre vengono analizzate le ricadute economiche, collegate alla mancata introduzione di bovini da carne in provenienza dagli Stati Membri, che si sono verificate a livello di comparto produttivo veneto.

Valutazione dei costi degli interventi di controllo nell'epidemia di Bluetongue sierotipo 8 in Veneto

CECCHINATO, MATTIA;
2008

Abstract

La Bluetongue (BT) o febbre catarrale degli ovini, è una malattia infettiva, non contagiosa, dei ruminanti trasmessa da insetti ematofagi. L'agente eziologico e' un virus appartenente alla famiglia Reoviridae, genere Orbivirus, del quale si conoscono 24 sierotipi. A partire dall’agosto 2006 l’infezione da virus della BT sierotipo 8 (BTV-8), mai precedentemente segnalato in Europa, è stata diagnosticata in diversi Stati membri del centro-nord Europa. Le osservazioni effettuate, in particolare nei focolai di BTV-8 del 2007, in alcuni Stati membri (Olanda, Francia e Belgio) hanno evidenziato sintomatologia nei bovini da riproduzione con problemi legati alla sfera sessuale, aborti, natimortalità, e la presenza di edema a livello facciale, lesioni a carico della mammella, problemi a livello podale e cali delle produzioni. E’ stata inoltre osservata nei bovini mortalità variabile intorno allo 0,1-0,2%. Dal 2006 al 2008 si è osservato un aumento del numero dei focolai e degli Stati coinvolti da infezioni con BTV-8. Tale sierotipo è stato evidenziato anche in Italia. A seguito di un’analisi del rischio la Regione Veneto ha effettuato controlli mirati in alcune aree del territorio nel corso dei quali nel mese di marzo 2008 sono risultati positivi al virus quattro allevamenti di bovine da latte presenti in provincia di Verona. L’indagine epidemiologica effettuata non ha evidenziato negli animali presenti nessuna sintomatologia clinica e nemmeno alterazioni della produzione lattea e della sfera riproduttiva. L’introduzione del virus è presumibilmente collegabile all’introduzioni di bovini da carne da zone di restrizione a livello comunitario. Quale misura di controllo della malattia, il Ministero della Salute ha stabilito di attuare una campagna di vaccinazione nei confronti del BTV-8 che prevede l’immunizzazione con un vaccino inattivato di tutti i bovini da riproduzione presenti nelle province di Verona (circa 85.000 capi) e Mantova (circa 140.000). Come predisposto dalla Direttiva 2000/75/CE e dal Regolamento 1226/2007/CE, come misura di profilassi, oltre alla vaccinazione sono vietate le movimentazioni di animali sensibili dagli allevamenti nelle zone sottoposte a restrizione. A livello nazionale il Veneto rappresenta la prima regione importatrice di bovini provenienti da Stati membri interessati dall’epidemia di BTV-8. Il presente lavoro analizza i costi delle misure profilattiche intraprese per contenere la diffusione dell’infezione tenendo in considerazione i costi del vaccino e della operazioni connesse alla vaccinazione in provincia di Verona. Inoltre vengono analizzate le ricadute economiche, collegate alla mancata introduzione di bovini da carne in provenienza dagli Stati Membri, che si sono verificate a livello di comparto produttivo veneto.
2008
ISTISAN CONGRESSI
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