'The Complete English Gentleman', l’ultimo trattato di Daniel Defoe rimasto incompiuto, non rappresenta soltanto un bilancio delle sue idee economico-sociali, ma costituisce un vero e proprio progetto riformista per le generazioni future. Con un metodo squisitamente empiristico e orientato all’analisi dei fatti, Defoe passa a un vaglio accurato le cause dello stato di decadenza della nobiltà inglese. Per recuperare il 'credito' perduto e preparare le nuove leve a occupare degnamente un ruolo primario in una società in forte cambiamento ed espansione coloniale, ai nobili Defoe addita nell’educazione l’investimento più redditizio, l’unico che possa incrementare capitale culturale e patrimonio. Il perfetto gentiluomo che qui Defoe delinea in un profilo straordinariamente dettagliato saprà garantire l’equilibrio tra interesse personale e bene collettivo. Gli anni immediatamente successivi alla morte di Defoe (1731) testimonieranno della qualità profetica del suo acume speculativo, che ha annunciato l’affermazione sullo scenario della storia di “una nuova razza” di gentiluomini senza titoli nobiliari né antenati illustri, che celebreranno l’unione fra civiltà e imprenditorialità, e sarà il “commercial humanism” che, per oltre un secolo, farà della Gran Bretagna una potenza imperiale.

"L'avvenire a credito: 'The complete English gentleman' di Daniel Defoe"

PIRE', Luciana
2013-01-01

Abstract

'The Complete English Gentleman', l’ultimo trattato di Daniel Defoe rimasto incompiuto, non rappresenta soltanto un bilancio delle sue idee economico-sociali, ma costituisce un vero e proprio progetto riformista per le generazioni future. Con un metodo squisitamente empiristico e orientato all’analisi dei fatti, Defoe passa a un vaglio accurato le cause dello stato di decadenza della nobiltà inglese. Per recuperare il 'credito' perduto e preparare le nuove leve a occupare degnamente un ruolo primario in una società in forte cambiamento ed espansione coloniale, ai nobili Defoe addita nell’educazione l’investimento più redditizio, l’unico che possa incrementare capitale culturale e patrimonio. Il perfetto gentiluomo che qui Defoe delinea in un profilo straordinariamente dettagliato saprà garantire l’equilibrio tra interesse personale e bene collettivo. Gli anni immediatamente successivi alla morte di Defoe (1731) testimonieranno della qualità profetica del suo acume speculativo, che ha annunciato l’affermazione sullo scenario della storia di “una nuova razza” di gentiluomini senza titoli nobiliari né antenati illustri, che celebreranno l’unione fra civiltà e imprenditorialità, e sarà il “commercial humanism” che, per oltre un secolo, farà della Gran Bretagna una potenza imperiale.
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