Partendo dal desiderio di analizzare il significato storico e la funzione dei beni culturali nella società, con particolare riferimento al territorio pugliese, la nostra ricerca, finanziata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Puglia, è stata declinata in tre direttrici: 1. attivazione di un piccolo laboratorio multimediale di “Comunicazione e marketing del territorio”, attrezzato presso il Dipartimento di Scienze Sociali e della Comunicazione dell’Università del Salento (via dei Salesiani, 25 – Lecce), dove lavorano tirocinanti e laureandi, la cui produzione, tra le altre attività, confluisce in un prototipo di social network ivi ideato. 2. analisi del bene culturale inteso come “ogni bene che costituisce testimonianza materiale avente valore di civiltà”, secondo la definizione comunemente accettata e formulata dalla Commissione Franceschini (l. 26 aprile, n. 310). Abbiamo guardato al bene culturale come spazio narrativo che, attraverso la sua contaminazione digitale, si emancipa dai vincoli d’interazione faccia a faccia, si de-ritualizza e diventa nuova storia, aperta a sempre diverse ibridazioni e traduzioni. Questa fase ha portato alla pubblicazione del libro: “La mediamorfosi del patrimonio culturale”, collana Opzioni, Ipermedium libri 2008 (ISBN 978 88 86908 81 8) 3. Indagine sociologica su un territorio campione del Mezzogiorno, Cavallino di Lecce, assumendo questo comune ad esempio di come la comunicazione e le politiche culturali possano trasformare una piccola comunità valorizzandone le risorse e dando voce ai linguaggi del territorio. Questa fase ha portato alla pubblicazione del libro: “Un paese da sfogliare. Cavallino di Lecce alla luce della ricerca sociale”, collana Scienze della Comunicazione, Franco Angeli 2008 (ISBN 978 88 568 0218 4) corredato da un supporto web, realizzato nel laboratorio di cui sopra, che consente l’attraversamento diacronico di Cavallino sulle orme delle suggestioni che Italo Calvino evoca ne “Le città invisibili”.

Conoscere il patrimonio culturale per pianificare il territorio: gestione culturale ed economica dei beni

SICILIANO, Sarah
2007-01-01

Abstract

Partendo dal desiderio di analizzare il significato storico e la funzione dei beni culturali nella società, con particolare riferimento al territorio pugliese, la nostra ricerca, finanziata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Puglia, è stata declinata in tre direttrici: 1. attivazione di un piccolo laboratorio multimediale di “Comunicazione e marketing del territorio”, attrezzato presso il Dipartimento di Scienze Sociali e della Comunicazione dell’Università del Salento (via dei Salesiani, 25 – Lecce), dove lavorano tirocinanti e laureandi, la cui produzione, tra le altre attività, confluisce in un prototipo di social network ivi ideato. 2. analisi del bene culturale inteso come “ogni bene che costituisce testimonianza materiale avente valore di civiltà”, secondo la definizione comunemente accettata e formulata dalla Commissione Franceschini (l. 26 aprile, n. 310). Abbiamo guardato al bene culturale come spazio narrativo che, attraverso la sua contaminazione digitale, si emancipa dai vincoli d’interazione faccia a faccia, si de-ritualizza e diventa nuova storia, aperta a sempre diverse ibridazioni e traduzioni. Questa fase ha portato alla pubblicazione del libro: “La mediamorfosi del patrimonio culturale”, collana Opzioni, Ipermedium libri 2008 (ISBN 978 88 86908 81 8) 3. Indagine sociologica su un territorio campione del Mezzogiorno, Cavallino di Lecce, assumendo questo comune ad esempio di come la comunicazione e le politiche culturali possano trasformare una piccola comunità valorizzandone le risorse e dando voce ai linguaggi del territorio. Questa fase ha portato alla pubblicazione del libro: “Un paese da sfogliare. Cavallino di Lecce alla luce della ricerca sociale”, collana Scienze della Comunicazione, Franco Angeli 2008 (ISBN 978 88 568 0218 4) corredato da un supporto web, realizzato nel laboratorio di cui sopra, che consente l’attraversamento diacronico di Cavallino sulle orme delle suggestioni che Italo Calvino evoca ne “Le città invisibili”.
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