Madre Terra. Natura umana e non umana nell’immaginario postmoderno. Un’analisi sociologica

Per un pervicace sentimento di sfiducia nell’operato umano e per una crescente delegittimazione delle istituzioni baluardo della modernità viene oggi sempre più diffondendosi una crisi degli universi di significato di ogni narrazione centrata sull’umano a vantaggio di immaginari che ne promuovono invece l’esautoramento, caldeggiandone la detronizzazione. È in virtù di questi motivi che forme di antropocentrismo sono vieppiù squalificate a favore di una ristrutturazione della gerarchia degli esseri in cui l’uomo non compare più come primus inter pares ma bensì come – in alcune visioni più radicali – come ultimo tra i pari, se non come un un parassita o un virus . Insomma, nella versione anti-moderna proposta da alcune concezioni “green”ci troviamo al cospetto del “crollo dell’umanesimo” , per cui alla centralità indiscussa dell’uomo come realizzatore delle “magnifiche sorti e progressive” del genere umano, si sostituiscono visioni ispirate a un ritorno neoromantico a una accogliente Madre natura. Indagare gli aspetti di questa articolata questione, in una analisi che tenga conto degli aspetti sociologici e delle implicazioni di senso di quest’inedito scenario, è l’obiettivo del presente contributo.