Principio del Paese di origine, competenza giurisdizionale e misure derogatorie nella direttiva e nel decreto attuativo sui servizi di media audiovisivi

Oggetto di questo lavoro è l’attuazione della libera circolazione dei servizi, tra giurisdizione del Paese di origine e poteri del Paese di destinazione, nella direttiva 2007/65/CE, così come codificata nella direttiva, 2010/13/UE codificata sui servizi di media audiovisivie nel decreto legislativo 44/2010 di trasposizione nell’ordinamento italiano. La direttiva include nel suo campo di applicazione anche i servizi non lineari (a domanda) assimilabili a quelli televisivi introducendo per la prima volta un’armonizzazione dei contenuti e riproducendo fedelmente il sistema derogatorio dello Stato di destinazione dalla direttiva sul commercio elettronico (regime della società dell’informazione) L’evoluzione della direttiva sulla giurisdizione applicabile e sull’abuso di diritto/elusione della legislazione dello Stato di destinazione, hanno trovato una specifica elaborazione, nella giurisprudenza della Corte di Giustizia proprio nel settore televisivo. Viene approfondito il meccanismo delle deroghe applicabili alle trasmissioni televisive relative alla tutela dei minori e al divieto di incitamento all’odio raziale consiste in una procedura in due fasi: l’obbligo di attivare un meccanismo di cooperazione tra gli Stati membri interessati per la ricerca di soluzioni condivisibili; l’intervento successivo della Commissione sulla compatibilità con il diritto dell’Unione sulle misure dello Stato membro di ricezione; così come sono analizzati, per i servizi non lineari a domanda, i principi previsti nella direttiva sul commercio elettronico (servizi della società dell'informazione) nella direttiva servizi media audiovisivi.