Nel volume si mira a dimostrare che è l’ermeneutica giuridica di Emilio Betti a fornire strumenti indispensabili alla filosofia ermeneutica europea contemporanea, perché deriva da radici più antiche (il diritto romano e l’ hermeneutica juris medievale) e perché, soprattutto, risolve nel suo approccio metodologico, piuttosto che gnoseologico, il problema dell’oggettività della verità interpretativa. Non è la verità assoluta il fine dell’ermeneutica, ma piuttosto, la giustezza del modo di scegliere quale sia la verità. Quindi, come nel diritto, in tutti i campi del sapere non è importante la giustezza della decisione e la sua oggettività quanto, più ancora di essa, il metodo con cui ad essa si perviene, la giustezza della procedura che ad essa conduce. Il volume, partendo da questa forte premessa teorica giunge a ricostruire dalla metodologia ermeneutica per l’interpretazione del diritto studiata da Emilio Betti una complessiva teoria generale del diritto caratterizzata non dalla produzione normativa, come tante altre teorie generali del diritto del secondo dopoguerra, ma dall’interpretazione del diritto piuttosto che della legge. Si riscontra in tal modo la ragione per la quale il pensiero bettiano precorre i suoi tempi. Questo volume del 2005 viene accolto dalla critica italiana e straniera con grande interesse. L’Autore viene invitato come relatore al cinquantenario della pubblicazione della Teoria Generale dell’interpretazione di Emilio Bett, svoltasi presso l’Istituto di studi Romani in Roma e la sua relazione viene pubblicata negli atti del convegno su la Rivista di studi Romani –volume monografico – nel dicembre 2010. Alcuni tra i più autorevoli studiosi italiani del pensiero bettiano (Giuliano Crifò, Vincenzo Marinelli) e autori stranieri (Ireneusz Korzienowski), dedicando nel testo e non solo nelle citazioni, due capitoli del suo volume su Emilio Betti al volume, accettano la prospettiva teorica formulata dall’Autore, in particolare in merito all’influsso della metodologia giuridico- ermeneutica sull’ermeneutica filosofica contemporanea piuttosto che della seconda sulla prima. Il volume viene citato nel 2007 come una novità per gli studi bettiani nella Revista Chilena de Derecho, vol. 34, n. 1, 2007, pp. 163-179) e riceve il premio europeo Comunicare l’Europa con premiazione dell’autore presso la Camera dei Deputati in Roma nel 2011. La costruzione teorica prospettata nel volume viene studiata nella sua possibile applicazione per l’interpretazione degli atti giuridici nel volume che l’autore pubblica alla fine del 2011 col titolo: Interpretazione degli atti giuridici e correzione ermeneutica.

La decisione giuridica. Politica, ermeneutica e giurisprudenza nella teoria del diritto di Emilio Betti

PETRILLO, Francesco
2005-01-01

Abstract

Nel volume si mira a dimostrare che è l’ermeneutica giuridica di Emilio Betti a fornire strumenti indispensabili alla filosofia ermeneutica europea contemporanea, perché deriva da radici più antiche (il diritto romano e l’ hermeneutica juris medievale) e perché, soprattutto, risolve nel suo approccio metodologico, piuttosto che gnoseologico, il problema dell’oggettività della verità interpretativa. Non è la verità assoluta il fine dell’ermeneutica, ma piuttosto, la giustezza del modo di scegliere quale sia la verità. Quindi, come nel diritto, in tutti i campi del sapere non è importante la giustezza della decisione e la sua oggettività quanto, più ancora di essa, il metodo con cui ad essa si perviene, la giustezza della procedura che ad essa conduce. Il volume, partendo da questa forte premessa teorica giunge a ricostruire dalla metodologia ermeneutica per l’interpretazione del diritto studiata da Emilio Betti una complessiva teoria generale del diritto caratterizzata non dalla produzione normativa, come tante altre teorie generali del diritto del secondo dopoguerra, ma dall’interpretazione del diritto piuttosto che della legge. Si riscontra in tal modo la ragione per la quale il pensiero bettiano precorre i suoi tempi. Questo volume del 2005 viene accolto dalla critica italiana e straniera con grande interesse. L’Autore viene invitato come relatore al cinquantenario della pubblicazione della Teoria Generale dell’interpretazione di Emilio Bett, svoltasi presso l’Istituto di studi Romani in Roma e la sua relazione viene pubblicata negli atti del convegno su la Rivista di studi Romani –volume monografico – nel dicembre 2010. Alcuni tra i più autorevoli studiosi italiani del pensiero bettiano (Giuliano Crifò, Vincenzo Marinelli) e autori stranieri (Ireneusz Korzienowski), dedicando nel testo e non solo nelle citazioni, due capitoli del suo volume su Emilio Betti al volume, accettano la prospettiva teorica formulata dall’Autore, in particolare in merito all’influsso della metodologia giuridico- ermeneutica sull’ermeneutica filosofica contemporanea piuttosto che della seconda sulla prima. Il volume viene citato nel 2007 come una novità per gli studi bettiani nella Revista Chilena de Derecho, vol. 34, n. 1, 2007, pp. 163-179) e riceve il premio europeo Comunicare l’Europa con premiazione dell’autore presso la Camera dei Deputati in Roma nel 2011. La costruzione teorica prospettata nel volume viene studiata nella sua possibile applicazione per l’interpretazione degli atti giuridici nel volume che l’autore pubblica alla fine del 2011 col titolo: Interpretazione degli atti giuridici e correzione ermeneutica.
2005
88-348-4665-6
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