BACKGROUND: Il 6 Aprile 2009 la città di L'Aquila è stata colpita da un violento terremoto che ha distrutto la quasi totalità del centro medioevale. Dopo la fase di emergenza, la parte di popolazione con abitazioni rese inagibili, è stata evacuata e ricollocata: o nelle abitazioni non danneggiate, o in abitazioni antisismiche di nuova costruzione poste in 19 nuovi quartieri in periferia. Il decentramento dei nuclei abitativi ha comportato lo stravolgimento della rete sociale con ripercussioni sulla qualità della vita. Infatti, la qualità della vita dipende, così come individuato dall'OMS nel 2002 nel rapporto 'Active aging a policy framework', non solo dallo stato di salute, ma anche da numerose altre variabili, quali relazioni sociali, attività ricreative e culturali e ambiente. Attraverso delle interviste abbiamo voluto rilevare la qualità della vita percepita, a 3 anni dal terremoto, nella popolazione anziana residente a L'Aquila. Ci siamo soffermati, in modo particolare, a valutare le differenze nella percezione della qualità della vita tra chi ha dovuto modificare le proprie condizioni di residenza e che si trova a vivere negli aggregati abitativi predisposti dal Governo. E chi vive in case di proprietà/affitto e ha scelto autonomamente dove risiedere. METHODS: lo studio, compiuto nel periodo compreso tra Ottobre 2011 e Marzo 2012, ha coinvolto 571 soggetti, residenti nel comune dell'Aquila, con età superiore ai 65 anni (pari a circa il 5% del totale). E' stato utilizzato per il nostro studio un questionario derivato da strumenti già disponibili in letteratura e validati, articolato in 36 domande a risposta chiusa e multipla, suddiviso nelle seguenti sezioni: dati anagrafici, attività quotidiane, condizioni di salute, giudizi sulla vivibilità della città, qualità della vita percepita. I questionari sono stati somministrati da medici in formazione specialistica in Igiene e Medicina Preventiva. I luoghi di contatto sono stati gli ambulatori dei medici di Medicina Generale e l'ambulatorio del Dipartimento di Prevenzione utilizzato per le vaccinazioni antinfluenzali. Sono state eseguite analisi descrittive e di associazione e i dati sono stati elaborati usando il package statistico STATA/IC 12.0. RESULTS: lo studio ha messo in evidenza come, a 3 anni dal sisma, la popolazione anziana che risiede nel comune di L'Aquila ed ha il proprio domicilio negli alloggi provvisori delle new-town (31.87% degli intervistati), percepisca in modo significativamente peggiore la propria qualità di vita rispetto agli altri (5.43 vs 5.82, p=0.0013, score medio attribuito in una scala da 1 a 10, ). Frequentemente è stato segnalato un certo isolamento sociale e il desiderio di vivere altrove (25.09%), probabilmente dovuto alla ricollocazione.

TERREMOTO 2009: DELOCALIZZAZIONE E PERCEZIONE DELLA QUALITÁ DELLA VITA NEGLI ANZIANI1

MATTEI, ANTONELLA;FABIANI, Leila;GIULIANI, Anna Rita
2013-01-01

Abstract

BACKGROUND: Il 6 Aprile 2009 la città di L'Aquila è stata colpita da un violento terremoto che ha distrutto la quasi totalità del centro medioevale. Dopo la fase di emergenza, la parte di popolazione con abitazioni rese inagibili, è stata evacuata e ricollocata: o nelle abitazioni non danneggiate, o in abitazioni antisismiche di nuova costruzione poste in 19 nuovi quartieri in periferia. Il decentramento dei nuclei abitativi ha comportato lo stravolgimento della rete sociale con ripercussioni sulla qualità della vita. Infatti, la qualità della vita dipende, così come individuato dall'OMS nel 2002 nel rapporto 'Active aging a policy framework', non solo dallo stato di salute, ma anche da numerose altre variabili, quali relazioni sociali, attività ricreative e culturali e ambiente. Attraverso delle interviste abbiamo voluto rilevare la qualità della vita percepita, a 3 anni dal terremoto, nella popolazione anziana residente a L'Aquila. Ci siamo soffermati, in modo particolare, a valutare le differenze nella percezione della qualità della vita tra chi ha dovuto modificare le proprie condizioni di residenza e che si trova a vivere negli aggregati abitativi predisposti dal Governo. E chi vive in case di proprietà/affitto e ha scelto autonomamente dove risiedere. METHODS: lo studio, compiuto nel periodo compreso tra Ottobre 2011 e Marzo 2012, ha coinvolto 571 soggetti, residenti nel comune dell'Aquila, con età superiore ai 65 anni (pari a circa il 5% del totale). E' stato utilizzato per il nostro studio un questionario derivato da strumenti già disponibili in letteratura e validati, articolato in 36 domande a risposta chiusa e multipla, suddiviso nelle seguenti sezioni: dati anagrafici, attività quotidiane, condizioni di salute, giudizi sulla vivibilità della città, qualità della vita percepita. I questionari sono stati somministrati da medici in formazione specialistica in Igiene e Medicina Preventiva. I luoghi di contatto sono stati gli ambulatori dei medici di Medicina Generale e l'ambulatorio del Dipartimento di Prevenzione utilizzato per le vaccinazioni antinfluenzali. Sono state eseguite analisi descrittive e di associazione e i dati sono stati elaborati usando il package statistico STATA/IC 12.0. RESULTS: lo studio ha messo in evidenza come, a 3 anni dal sisma, la popolazione anziana che risiede nel comune di L'Aquila ed ha il proprio domicilio negli alloggi provvisori delle new-town (31.87% degli intervistati), percepisca in modo significativamente peggiore la propria qualità di vita rispetto agli altri (5.43 vs 5.82, p=0.0013, score medio attribuito in una scala da 1 a 10, ). Frequentemente è stato segnalato un certo isolamento sociale e il desiderio di vivere altrove (25.09%), probabilmente dovuto alla ricollocazione.
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