Gli angiomi arterovenosi segmentari della regione maxillo-facciale sono di rarissimo riscontro.Un precedente studio sui tumori vascolari etmoido-mascellari, sia pure del 1976, ne metteva in evidenza infatti solo 14 osservazioni. Gli AA. presentano un caso di angioma arterovenoso del terzo medio-superiore dx del dorso del naso, che suscita particolare inte- resse perché situato nell’area di confluenza (inosculazione) delle aa.mascellare est.ed oftal- mica. Si trattava di un soggetto di sesso femminile, di 78 anni. La lesione, a cavocciolo, appariva di forma irregolarmente ovalare, colorito rosso-bluastro, asse maggiore di circa 25 mm, integrità della cute di rivestimento; risultava mobile sul piano osseo sottostante, presentava consistenza molle, non era dolente. Alla palpazione, inoltre, non si percepivano fremiti ma un carattere pul-sante, soprattutto in corrispondenza del polo superiore, prossimo alla regione del canto interno. Data la sede particolarmente critica, punto di confluenza tra i due circoli carotidei (a.oftalmica dalla c. interna e a. facciale dalla c. esterna) la formazione è stata accuratamente studiata in fase preoperatoria con Ecocolor Doppler e con angiografia digitale selettiva del circolo carotideo. Tale diagnostica si è dimostrata essenziale per l’approccio chirurgico, orientando soprattutto l’isolamento ed il timing di procedura sui vasi afferenti ed efferenti. Dopo l’asportazione della formazione angiomatosa è stato applicato uno splintaggio di contenzione per il controllo di eventuali fenomeni di sanguinamento postoperatorio. Gli Autori sottolineano come tali casi, da esaminare, come nello specifico, in collaborazione con il chirurgo vascolare, si giovino espressamente di studi angiografici. Le dettagliate informazioni che la metodica fornisce, infatti, sono preziose, oltre che per la rappresentazione della reale distribuzione dei vasi coinvolti, anche per scongiurare sia complicanze emorragiche talora gravi che fenomeni tromboembolici dei vasi endocranici.

Angioma artero-venoso segmentario del dorso del naso nel carrefour fra i due circoli carotidei, esterno ed interno

CUTILLI, Tommaso;
2007-01-01

Abstract

Gli angiomi arterovenosi segmentari della regione maxillo-facciale sono di rarissimo riscontro.Un precedente studio sui tumori vascolari etmoido-mascellari, sia pure del 1976, ne metteva in evidenza infatti solo 14 osservazioni. Gli AA. presentano un caso di angioma arterovenoso del terzo medio-superiore dx del dorso del naso, che suscita particolare inte- resse perché situato nell’area di confluenza (inosculazione) delle aa.mascellare est.ed oftal- mica. Si trattava di un soggetto di sesso femminile, di 78 anni. La lesione, a cavocciolo, appariva di forma irregolarmente ovalare, colorito rosso-bluastro, asse maggiore di circa 25 mm, integrità della cute di rivestimento; risultava mobile sul piano osseo sottostante, presentava consistenza molle, non era dolente. Alla palpazione, inoltre, non si percepivano fremiti ma un carattere pul-sante, soprattutto in corrispondenza del polo superiore, prossimo alla regione del canto interno. Data la sede particolarmente critica, punto di confluenza tra i due circoli carotidei (a.oftalmica dalla c. interna e a. facciale dalla c. esterna) la formazione è stata accuratamente studiata in fase preoperatoria con Ecocolor Doppler e con angiografia digitale selettiva del circolo carotideo. Tale diagnostica si è dimostrata essenziale per l’approccio chirurgico, orientando soprattutto l’isolamento ed il timing di procedura sui vasi afferenti ed efferenti. Dopo l’asportazione della formazione angiomatosa è stato applicato uno splintaggio di contenzione per il controllo di eventuali fenomeni di sanguinamento postoperatorio. Gli Autori sottolineano come tali casi, da esaminare, come nello specifico, in collaborazione con il chirurgo vascolare, si giovino espressamente di studi angiografici. Le dettagliate informazioni che la metodica fornisce, infatti, sono preziose, oltre che per la rappresentazione della reale distribuzione dei vasi coinvolti, anche per scongiurare sia complicanze emorragiche talora gravi che fenomeni tromboembolici dei vasi endocranici.
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